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Emozioni e paure di una dodicenne

Spinazzola entra con allegria e delicatezza nel mondo degli adolescenti

Paolo Gualandris

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18 Dicembre 2024 - 05:30

CREMONA - «Ho sempre sentito una connessione molto forte con l’infanzia. Quando mi sono messa a scrivere non avevo idea se ne sarei stata capace. Sono però entrata in contatto con me bambina. E l’ho trovata lì, sempre viva, con la voglia di raccontare. È molto più semplice di quello che sembra». Detta così sembra facile. Ma ce ne vuole di talento per raggiungere la capacità di Sarah Spinazzola di entrare in un mondo delicato e difficile come quello dei ragazzini che si accostano all’età dell’adolescenza. Un universo di meraviglia, smarrimento e domande per le cose della vita, di stupore per i primi battiti amorosi del cuore, la fase dell’inizio della consapevolezza di sé con tutte le paure di non essere all’altezza. Il mondo di chi si affaccia alla vita con i primi brufoli sul viso, con i rossori per uno sguardo rubato.

DISAVVENTURE EMOTIVE

Spinazzola lo fa con ironia, delicatezza, gioia e uno stile frizzante conquistando i cuori di ragazze e ragazzi da 11 anni in su con il suo ‘Manuale di sopravvivenza al primo amore’, romanzo che completa la trilogia con protagonista Olivia Riva, oggi 12enne, iniziata con altri due manuali di sopravvivenza: senza genitori e alle scuole medie. Quindi è lei stessa la ragazzina che quando va in uno stato di crisi convoca una specie di riunione di condominio al proprio interno, avendo come protagonisti Emotività, Pensiero logico, Anima e Corpo. «Quando scrivo mi racconto, attingo a ricordi o a sensazioni. Uno dei miei modus operandi è stare a sentire tutte le parti di me che hanno da dire qualcosa. È anche un omaggio a un film che ho amato tantissimo, ‘Inside Out’, in cui le emozioni sono protagoniste. Le varie parti che compongono il corpo sono a sostegno e in connessione con il cuore di Oliva, che in quel momento sta soffrendo tantissimo. Nella preadolescenza e nell’adolescenza in generale con le proprie emozioni tutte quelle parti che ci compongono vivono un’enorme confusione e sballottamenti, alti e bassi. È proprio un rimescolamento totale, uno stato di crisi quasi perenne. Un giorno si è la persona più felice del mondo e quello successivo è un disastro totale. Oliva con questa storia racconta proprio le disavventure emotive dell’essere una ragazza di 12 anni». La base di partenza è: l’amore fa schifo. Soprattutto se si viene scaricati l’ultimo giorno di terza media con un misero biglietto, firmato F. Dunque, cosa fare?

LA MAGIA DELL'INTUITO

Ma soprattutto ammette di non avere ben chiaro chi sia questo F. Il bellissimo Frollo, gentile compagno di banco, o Fil, con cui si è stati quasi fidanzati per due ore al centro estivo? La confusione disperata di Oliva dovrà aspettare perché l’amico Cipolla la trascina all’evento più atteso dell’anno: il rafting di classe. Gli adorati e gli odiati compagni di sempre (compresi i due F.), letteralmente tutti nella stessa barca, o meglio sullo stesso gommone. Riuscirà Oliva a scoprire come sopravvivere non solo al primo amore, ma al primo finto amore? A questa ansia si aggiunge quella della scoperta che quello è anche l’ultimo giorno in cui vede tutti i suoi compagni insieme, perché comunque è un primo distacco della vita. «Come se fosse un’ultima chance: o accade quel giorno quello che deve accadere o altre situazioni simili non si ripeteranno più. Questo crea anche una sorta di pressione, di un’ansia da prestazione quasi, di dover o risolvere o cancellare definitivamente qualcosa che non si vuole più vivere». Il suo mondo è popolato da tutte le categorie di persone che siamo abituati a conoscere: l’amico del cuore, la bulletta con la sua corte, il bellone e il ragazzo gentile. Personaggi un po’ stravaganti e lei si giostra all’interno di questo mondo in maniera creativa. «Cambiano i temi o le mode, ma la struttura relazionale nelle scuole è più o meno come l’abbiamo conosciuta noi adulti. Ci si interfaccia con personaggi che sono quasi maschere da commedia dell’arte, tornano quasi come archetipi. La più bella e il più bello, quello con più fragilità e quello con più sicurezza, la più riflessiva, le famose, le secchione... sono sempre lì a popolare il mondo di Olivia». Se può restare un messaggio ai ragazzi che leggono il libro è di riflettere sempre bene, perché molto spesso quasi nulla è come sembra. «È un invito, assieme a quello di imparare ad ascoltarsi. Funziona sempre se lo fai, perché il proprio intuito ha sempre ragione. Quando ci ritroviamo trascinati dentro un vortice di emozioni e di difficoltà è fondamentale ritornare alla propria voce interiore». Spinazzola parla del percorso di questi tre libri nei molti incontri a scuola o in giro nei Festival e nelle presentazioni e anche i maschi mostrano di averli letti.

SENZA SOVRASTRUTTURE

«Nei miei romanzi è molto forte la loro presenza, anche se la protagonista è una femmina. In verità le domande più pettegole vengono dai maschi. Non vivono le storie come un’invasione di campo ma come un affresco del loro mondo.
I ragazzi tra i 10 e i 12 anni non percepiscono come noi adulti le divisioni tra sessi e preferenze sessuali o altro tipo di differenze non solo di religione, lingua o estrazione sociale, diciamo che sono un pelino più avanti della società nella quale vivono proprio perché hanno meno sovrastrutture».

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