23 Agosto 2024 - 17:28
Giovanni Stroppa
CREMONA Parola d’ordine riscatto per ritrovare alla svelta la vera Cremonese, lucida, concreta, abile nel palleggio e nel trovare la conclusione.
Giovanni Stroppa ha già detto tutto nel post partita contro il Cosenza, ha bocciato la prestazione e per forza di cose l’incontro allo Zini con la Carrarese diventa il passo necessario per ritrovarsi.
«Nel post partita di Cosenza — dice Stroppa — ho ammesso che è accaduto l’impensabile, perché tutto quello che eravamo convinti riuscisse non è venuto fuori. Ci prendiamo la responsabilità di una gara incolore, ma per fortuna è la prima di campionato. Certo, non deve succedere una cosa simile: brutta prestazione e forse il risultato ne è una diretta conseguenza. Facciamo il mea culpa e voltiamo pagina perché è ora di cominciare a fare le cose come sappiamo fare».
Cosa va cambiato e come va messa in pista la squadra?
«Io non avevo segnali strani, perché la squadra ha lavorato benissimo e stava bene anche nella rifinitura. Gli atteggiamenti erano giusti e prima di Cosenza non ho mai temuto che ci fosse poca attenzione o superficialità, altrimenti avrei cambiato. Sicuramente contro la Carrarese metterò mano per cambiare qualche situazione. Però è tutto inutile se manca l’atteggiamento, perché la testa fa la differenza».
Come ha visto la Carrarese?
«Ho visto il match contro Cesena e mi è piaciuta per come gioca a calcio. La Carrarese gioca in verticale e assomiglia un po’ al Cosenza per certe caratteristiche in campo. È molto temibile sulle palle inattive, quindi sarà una gara difficile come lo sono tutte».
Se a Cosenza è mancato il palleggio il ritorno di Vazquez torna utile?
«Non faccio nomi e non voglio svelare quale potrebbe essere la formazione ma il palleggio va fatto con criterio e qualità mentale per eludere la pressione avversaria. A Cosenza non si è visto, la prestazione a livello tecnico è stata negativa e le volte in cui abbiamo cercato di eludere gli avversari abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio che questa squadra di solito non sbaglia».
Sappiamo bene che la Cremonese l’anno scorso ha avuto un brutto rapporto con le neo promosse.
«All’inizio dei campionati c’è più freschezza mentale, c’è più coraggio nel tentare certe cose e c’è un entusiasmo diverso. Le incognite sono queste per questo dobbiamo tornare a essere noi stessi e giocare bene».
Tsadjout rientra spesso a prendere palla. Movimento voluto?
«Tsadjout fa questo tipo di gioco ed è migliorato molto senza dimenticare che è un attaccante. Però ripeto che a Cosenza è mancato tutto, dal controllo della palla, al palleggio, dai passaggi ai tiri. Rivedere la gara è stato peggio di averla vissuta dal vivo. Peccato perché non siamo questi. Ora cominciamo dallo Zini a rifarci prima di tutto della prestazione portando in campo valori e qualità perché alla Cremonese la qualità c’è».
In rosa c’è anche Nasti. Come ha visto le due punte di ruolo? Le riproporrà?
«La prova di quelli scesi in campo non è stata bella quindi inutile dire altro. La possibilità di sfruttare quattro punte c’è, in futuro capiremo quale sarà la coppia migliore da sfruttare di gara in gara».
Bonazzoli a che punto è?
«La mia intenzione è metterlo subito in campo per fargli prendere minuti e ritmo poi vediamo per quanto ne ha».
Il pubblico dello Zini sarà il dodicesimo uomo in campo?
«Sicuramente. Non so quanto i tifosi abbiano patito la sconfitta, ma il pubblico allo Zini è sempre stato eccezionale. Siamo alla prima in casa e non credo che mancherà il sostegno. Anzi, il record di abbonamenti mi pare un bel segnale. E adoro lo Zini perché è molto all’inglese».
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