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IL REPORTAGE

Viaggio della Memoria: «Un bagaglio di storia»

I 550 studenti e docenti delle quattordici scuole superiori di tutta la provincia hanno visitato ciò che resta del campo di Natzweiler-Struthof «per essere attivi difensori della democrazia e della Pace»

Elisa Chittò

Aprile 2023

Viaggio della Memoria: «Un bagaglio di storia»

CREMONA - «I nostri giovani sono tornati a casa ricchi di un grande bagaglio di storia e di Memoria, dal quale attingere per essere attivi difensori della democrazia e della Pace, consapevoli del prezzo altissimo della nostra libertà e della nostra Costituzione, mai conquistata per sempre»: lo dice Ilde Bottoli, responsabile e organizzatrice del Progetto Memoria, al rientro dal Viaggio della Memoria.

I 550 studenti e docenti delle quattordici scuole superiori di tutta la provincia hanno visitato ciò che resta del campo di Natzweiler-Struthof, immergendosi nella nudità dei terrazzamenti rimasti, dove sorgevano le baracche del campo delimitate dalla sua triplice recinzione di filo spinato. Il filo c’è ancora, arrugginito e non più elettrificato, muto testimone degli orrori lì consumati. I ragazzi sono scesi fino al forno crematorio che riscaldava l’acqua, alimentato dai resti di migliaia di uomini scarnificati dal lavoro da schiavo nella cava, dalla fame e dai parassiti.


La cerimonia conclusiva al Memoriale della Nécropole, la grande fiamma di pietra candida che avvolge la tomba del deportato resistente europeo ignoto, ha dato voce e senso a quella affollata ma ordinata presenza con gli interventi istituzionali e degli studenti di Cremona, Crema e Casalmaggiore. «Il nostro commiato dalle ‘ombre’ dalle quali si congedò Boris Pahor - ricorda Bottoli - è stata la deposizione da parte degli studenti di quattro corone d’alloro, rappresentative delle nostre istituzioni che hanno così reso omaggio alla Resistenza europea di cui il campo è il simbolo.

Il mattino successivo, la visita a Strasburgo al Parlamento europeo che, con la sua splendida Agorà, ha accolto tutti i partecipanti al Viaggio, perché «l’Europa è la casa di ogni cittadino europeo», li ha avvolti nella calda atmosfera dell’Unione Europea, dentro l’aula parlamentare, dov’era eccezionalmente riunito il Consiglio d’Europa, vigile sentinella della difesa dei Diritti umani».