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PENSIERI LIBERI

I nuovi torment(on)i estivi, ma con Pedro la vita è bella

Ecco com’è cambiata la visione nei testi delle canzoni in testa agli ascolti nel luglio del 2024. E chissà se qualcuno col cuore infranto odia l’estate aspettando che Raffaella torni da Santa Fe…

Andrea Marchesi (Deejay e speaker radiofonico)

09 Luglio 2024 - 05:25

I nuovi torment(on)i estivi, ma con Pedro la vita è bella

Odio l’estate / Che ha dato il suo profumo ad ogni fiore / L’estate che ha creato il nostro amore / Per farmi poi morire di dolor cantava Bruno Martino nella calura del 1960. La canzone, diventata poi un classico reinterpretato da artisti internazionali del calibro di Joao Gilberto e Chet Baker, era stata scritta da Bruno Brighetti, autore straordinario di cui noi cremonesi andiamo orgogliosi. Ma come è possibile odiare la stagione che dovrebbe essere la più spensierata e allegra di tutte? Semplice: l’estate porta nuovi amori e per le coppie un po’ in crisi potenziali pericoli: distanze, nuove conoscenze e possibili ‘innocenti evasioni’ consumate fugacemente su una spiaggia, magari sotto un cielo di stelle.

Tony Effe

Domanda: a sessantaquattro anni da ‘Odio l’estate’ sono cambiati i tormentoni estivi che parlano d’amore o sono sempre tormentati? E com’è cambiata la visione dell’amore nei testi delle canzoni in testa alle chart nel luglio 2024? Partiamo dalla più ‘hot’: Sesso e samba, il singolo estivo di Tony Effe, che collabora con Gaia per raccontare una storia di passione e attrazione. È il racconto di una relazione complessa e allo stesso tempo intensa, che si consuma nelle favelas brasiliane e rispecchia il caldo e la focosità dell’estate sudamericana. La canzone continua a descrivere scene di intimità passionale e disordinata, con riferimenti alla vita sessuale dei protagonisti: Sesso e samba, sesso e samba / Come sesso e samba, sesso e samba/ E la notte mi sbrana /Quando balli, mi fai perdere i sensi.

Che dire? Pochi tormenti ma molto sudore! Anche Rose Villain, in ’Come un tuono’, suggerisce una forza impetuosa e potente che travolge la cantante senza preavviso e che può essere interpretata come la metafora della carica necessaria per superare gli ostacoli e realizzare i propri obiettivi. L’incontro d’amore, dunque, è rappresentato come un vero e proprio tripudio di sensi, risvegliati da una forza tanto potente quanto improvvisa come quella di un tuono e portati ai più alti livelli possibili: Noi su una cabriolet mentre il sole tramonta/ Come un tuono / Sei arrivato senza preavviso/ Se mi fai male non ti perdono/ Respiro sott’acqua all’improvviso/ Per la prima volta mmh...

Rose Villain

Verrebbe quasi da scomodare Kant e definire la metafora di Rose Villain una perfetta interpretazione del concetto di ‘sublime’ descritto dal filosofo come un ‘racconto d’impetuoso oragano’ associato alle immagini che ‘cagionano un sentimento di satisfazione frammisto ad orrore’. Chissà se Rose Villain pensava a Kant mentre kant..ava! (scusate l’orrendo gioco di parole). Volando alti, si raggiungono vette quasi di misticismo orientale anche nel tormentone estivo della regina del pop Elodie. Il titolo Black Nirvana viene usato per indicare uno stato di beatitudine oscuro e intenso, quasi un ossimoro, che unisce opposti per descrivere un’esperienza trascendentale: Un brivido sale / Lungo tutta la mia spina dorsale / E poi scendo giù /Nel mare Che hai dentro / Ma mi perdo Tra infinite scale / Che hai tu Che mi fai ballare / Oltre ogni Mio orizzonte sensoriale/ Con te la notte è più chiara / Black Nirvana Luci e Oscurità, quindi e, se per scomodare un altro filosofo, potremmo citare ‘l’Apollineo e il Dionisiaco’ di Niezstcheana memoria.

Insomma, anche nei tormentoni dell’estate 2024 qualche tormento c’è. Vedi Innamorarsi perdutamente non è mai un affare, canzone del duo siciliano Colapesce-Di Martino che ci dà un messaggio di inequivocabile pragmatismo già dal titolo. È un brano dalle atmosfere acustiche ed estive e racconta l’estate dei ritorni a casa, dopo che hai fatto tardi al mare e non ti sei neanche cambiato il costume, ma anche quella degli amori che nascono e finiscono dal tramonto all’alba: Non siamo due nemici / Quando siamo senza vestiti / E chi lo sa cosa sei per me, non me lo so spiegare/ Innamorarsi perdutamente non è mai un affare / Resta a dormire da me, è troppa corta l'estate/ Fatta di belle minchiate e canzoni già usate.

Annalisa e Tananai

Si vuole assolutamente consumare, ma forse anche condividere qualcosa di più intimo (dormire), sospesi tra il desiderio e la paura di soffrire. Un grande classico. A rimettere a posto tutto e a tranquillizzarci sull’happy end della storia d’amore estiva ecco che arrivano Tananai e Annalisa con la loro hit Storie brevi. Il testo sembra evocare un intenso mix di sentimenti che spaziano dalla nostalgia alla riflessione sulla superficialità delle relazioni moderne, passando per una forte connessione tra due persone che, come ‘gatti neri’, si sentono isolate dal resto del mondo: Ma gli altri, tutte storie brevi / Tutte storie brevi / Tutti sono al mare e noi no. Abbiamo troppe cose in ballo / You got me feeling strano / Voliamo piano piano nel blu / Come i tuoi Levi’s / Noi, due gatti neri / Tutte storie brevi, le altre.

Mentre tutti sono al mare, i due protagonisti della canzone sono da soli, chiusi in quattro mura. Questa immagine crea una sensazione di esclusività nella loro relazione, che li separa dal resto del mondo. La loro connessione è descritta come intensa e speciale, con ‘troppe cose in ballo’, suggerendo una profondità che le altre relazioni non possiedono. E gatti neri, che di solito portano sfortuna, qui no e diventano metafora di un’intimità esclusiva. Ma chiudiamo in gloria con il manifesto dell’Amore con la A maiuscola descritto da Diodato in ‘Molto amore’: Tu sei la magia / Che ha portato via / Ogni malinconia / E adesso ho voglia di ballare / Sentire tutto il tuo calore / Che vibra dentro intorno a tutto vibra / Questa è per dirti che Mi dai molto amore /Tanto che ora sento che potrei darlo ad un miliardo di persone.

Elodie

Il brano evoca un desiderio profondo che si annida tra i versi: cancellare l’egoismo in cui viviamo, tentando di invertire la rotta e tornare a un’armonia tra esseri viventi e con la natura. Molto amore spiega come si può ricevere amore senza per forza confinarlo alla relazione uno a uno: il sogno che si cela dietro questo brano è quello di riuscire a portare l’amore ricevuto a chiunque ci circonda. Quasi reminiscenze da San Francesco o da movimento Flower Power. Grazie Antonio (Diodato) per averci portato a una dimensione universale dell’amore e averci infuso una grande iniezione di fiducia in quest’estate tormentata! A riportarci a terra, però, arriva il tormentone dei tormentoni.

Dall’estate 1980 è tornata a farci ballare ‘Pedro’ di Raffaella Carrà, canzone che prendeva dalla ‘Siciliana’ di Bach, usciva il 6 maggio di quell’anno e ora spopola remixata dai dj tedeschi Jaxomy e Agatino Romero, con oltre 35 milioni di stream, 6 miliardi di visualizzazioni su TikTok, in vetta alla Viral 50 globale di Spotify. Altro che ragazzino, che perbenino/Sapeva molte cose più di me/Mi ha portato tante volte a veder le stelle/Ma non ho visto niente di Santa Fe. Ma chi è il Pedro del testo? Il 17 ottobre 1979 Carrà si esibì a Santa Fe, nello stadio del Club Atlético Unión: un’ora e quindici minuti di spettacolo, sedici cambi d’abito, due bis. L’anno successivo pubblicò ‘Pedro’, ovviamente alla stampa locale piacque l’idea che si trattasse di un impresario santafesino. Non si sa se sia esistito. Fatto sta che lei cantava di una vacanza a Santa Fe, dove incontrava un ragazzino che si offriva come guida turistica e diventava il suo amante. Chissà se la storia e vera e chissà se qualcuno col cuore infranto proprio a causa di quel ‘Pedro’, cantava ‘Odio l’estate’ mentre aspettava che Raffaella tornasse da Santa Fe…


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