13 Settembre 2022 - 10:44
La scrittrice Chiara Montani
CREMA - Una ragazza con un sogno impossibile, un grande pittore pronto ad aiutarla, un mistero che solo insieme possono risolvere: dopo il grande successo del Mistero della pittrice ribelle, Chiara Montani con La ritrattista torna sul... luogo del delitto con una nuova indagine di Piero della Francesca e della giovane Lavinia, pittrice di talento, ribelle per necessità.
La scrittrice cremasca ne parlerà lunedì 19 settembre al Caffè Letterario di Crema, che riprende l’attività dopo la pausa estiva, conversando con la giornalista Greta Mariani. L’appuntamento è per le 20,45 in sala Bottesini del Teatro san Domenico. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Come da tradizione, la serata prevede l’accompagnamento musicale di Chiara Marinoni e Matteo Bacchio.
Come per tutte le manifestazioni del Caffè Letterario, anche questa è stata resa possibile dal contributo delle aziende che sostengono l’associazione culturale: Associazione Popolare di Crema per il territorio, Banca Cremasca e Mantovana, Sparkasse, Comitato Soci Coop di Crema, libreria La Storia di Crema, il quotidiano La Provincia di Cremona e Crema, Teicos di Pandino, Icas sdi Vaiano e, naturalmente, la Fondazione San Domenico, che ospita gli appuntamenti.
Siamo a Roma nel 1459, Lavinia non avrebbe mai immaginato che qualcuno potesse commissionarle un ritratto. Da quando è nata, si è sentita ripetere che le donne non possono diventare pittrici, ma ora, nella sua vita, nulla è più come prima. Vive a Roma, lontana dalla sua Firenze, in una locanda dove altre giovani donne inseguono la propria indipendenza. Solo una cosa non è cambiata: accanto a lei c'è Piero della Francesca; per tutti un maestro di valore assoluto, per Lavinia l'uomo che è riuscito a insegnarle i segreti della pittura. E Piero è in pericolo.
Dopo essere stato testimone di un incendio in cui ha perso la vita una vecchia amica, riceve una serie di messaggi cifrati che scatenano una gara d'astuzia in cui sembra che l'avversario sia sempre in vantaggio. Piero vorrebbe fare affidamento solo sul proprio intuito, ma ha imparato che l'aiuto di Lavinia è prezioso.
I due si mettono allora sulle tracce di un antico manoscritto greco che potrebbe avere a che fare con il tentativo di salvare il Despotato di Morea, ultimo baluardo della cristianità contro l'invasione turca. Il gioco si sta facendo più grande di loro e la verità sembra a portata di mano. Finché qualcuno attenta alla vita di Lavinia. Solo allora la giovane comprende che, lontano da pennelli e colori, il mondo può essere oscuro e pericoloso per una donna sagace e intelligente come lei. Che a volte non basta il coraggio, a volte bisogna andare oltre i propri limiti. Solo così si può essere liberi davvero.
Chiara Montani torna con i due amati protagonisti che sono stati al centro di un passaparola senza fine: Lavinia, giovane donna che non vuole sottostare alle convenzioni del suo tempo, e Piero della Francesca con il suo affascinante mondo fatto di arte e razionalità. Una nuova avventura impreziosita dalla meraviglia di una Roma che, ancora lontana dai fasti del barocco, sa già abbagliare.
«Il trucco nel rendere credibile quella macchina del tempo che è il romanzo storico è giocare sul dettaglio che fa la differenza. E così ho trasformato il lettore in un apprendista artista ricreando il ‘sapore’ delle botteghe del Quattrocento, raccontando le sperimentazioni che vi si inventavano, immaginando i discorsi di chi ci lavorava, le loro difficoltà quotidiane», anticipa la scrittrice, che spiega così, con grande semplicità, il segreto del suo grande successo: tanto studio e la capacità di fare entrare il lettore nelle atmosfere che racconta. Il libro, infatti, è una sorta di manuale di storia dell’arte e di tecniche artistiche. Illustra e spiega molti lavori di Piero Della Francesca, di Leon Battista Alberti e di Masolino Masaccio.
«Può sembrare brutto dirlo, ma l’intento è anche didattico - conclude la scrittrice -. Ho cercato di mettere il lettore dal punto di vista quasi di un garzone di bottega con le mani nei pigmenti a preparare i supporti le tele le tavole. Come architetto e arte terapeuta conosco le tecniche, che naturalmente non sono quelle del tempo, per cui ho dovuto documentarmi chiedendo a esperti di conservazione e restauro e consultando manuali del tempo, in primis ‘Il libro dell’arte’ di Cennino Cennini, vero e proprio ricettario su come preparare i vari pigmenti, come macinarli come preparare i pennelli le dorature qualsiasi cosa».
S.E.C. Spa – Divisione Commerciale Publia : P.IVA 00111740197
Via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona : Via Cavour, 53 - 26013 Crema : Via Pozzi, 13 - 26041 Casalmaggiore