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CASALETTO VAPRIO

Ricercato per tentato omicidio nel Milanese, 31enne arrestato dai carabinieri di Pandino

L'uomo, ecuadoregno, era ricercato per aver aggredito un connazionale con un coltello il 13 luglio. È stato fermato in auto assieme ad altri due sudamericani irregolari sul territorio italiano

La Provincia Redazione

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20 Agosto 2025 - 12:21

Cremona, carabinieri: 1.071 controlli e 60 sanzioni

CASALETTO VAPRIO - Un normale controllo dei Carabinieri è sfociato nell’arresto di un soggetto pericoloso, ricercato per tentato omicidio. È il risultato dell’operazione portata a termine ieri, 19 agosto, dai carabinieri di Pandino che, nel corso di un servizio perlustrativo, hanno fermato una Lancia Ypsilon sospetta con tre uomini a bordo, tutti sudamericani, irregolari sul territorio italiano e sprovvisti di documenti di identità.

I tre sono stati condotti alla caserma dei Carabinieri di Crema per l’identificazione, da cui è emerso che uno dei tre, un ecuadoregno di 31 anni, risultava ricercato per tentato omicidio aggravato di un suo connazionale, avvenuto a Pero, in provincia di Milano, la sera del 13 luglio. Quella sera era scattata una colluttazione tra i due e il 31enne aveva colpito il suo conoscente con un coltello, ferendolo gravemente al fianco sinistro. L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’Ospedale Niguarda di Milano e sottoposto a un intervento chirurgico che lo ha messo fuori pericolo.

A seguito del fatto violento, sono scattate le indagini della Procura di Milano, che hanno portato all’identificazione del 31enne. L’Ufficio GIP del Tribunale di Milano ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere per il reato di tentato omicidio aggravato. Tuttavia, il 31enne si è reso irreperibile, entrando a tutti gli effetti in latitanza.

Al termine delle formalità, il 31enne è stato arrestato e condotto al carcere di Cremona a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono finiti nei guai anche gli altri due soggetti, un 48enne cubano e un 25enne peruviano, pregiudicati e privi di documenti di identità. Il primo è stato accompagnato al Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino, mentre al secondo è stato notificato l’ordine di lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni, emesso dal Questore della provincia di Cremona.

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