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DOVERA

Caso tangenzialina, spunta il patto del 2017: «Impegno vincolante»

L’asso nella manica del sindaco Mirko Signoroni: l’intesa firmata dal Comune con le Province di Cremona e Lodi

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

11 Febbraio 2025 - 05:25

Caso tangenzialina, spunta il patto del 2017: «Impegno vincolante»

Il sindaco di Dovera, Mirko Signoroni, e il traffico nel centro abitato

DOVERA - L’asso nella manica del sindaco Mirko Signoroni. Si tratta di un protocollo d’intesa, firmato nel 2017 dall’allora presidente provinciale Davide Viola, scomparso prematuramente nel 2021. Con lui lo stesso primo cittadino e gli amministratori della Provincia di Lodi: il documento, che riconosce come prioritaria la costruzione della tangenziale di Dovera, è considerato un impegno vincolante dai rappresentanti del territorio cremasco. Prevede anche una riqualificazione di un tratto della Bergamina oltre il paese, già in area lodigiana, per eliminare alcune delle pericolose curve a gomito.

Insomma, si tratta di un patto sottoscritto dalla Provincia che ha impegnato l’ente a sostenere il progetto, mentre è di qualche giorno fa la presa di posizione del neo presidente provinciale Roberto Mariani, che ha ‘ereditato’ la guida dell’ente l’anno scorso proprio da Signoroni. Mariani, sostenuto anche dal vicepresidente ed ex sindaco di Casalmaggiore Luciano Toscani, ha affermato a chiare lettere di non ritenere più prioritaria la tangenziale del paese e che i 13 milioni di euro già stanziati dalla Regione, su un costo stimato di 18,5, verranno dirottati altrove, ad esempio sull’urgente tangenziale di Casalmaggiore.

In questa direzione si sta muovendo l’amministrazione provinciale per chiedere alla Regione, che aveva appunto garantito la copertura economica in questione, di poter spostare le risorse. L’esistenza di questo documento è stata ricordata ai sindaci dell’Area omogenea dallo stesso Signoroni, intervenuto nei giorni scorsi a un incontro con il presidente Gianni Rossoni e gli altri colleghi. Oggi gli stessi amministratori cremaschi si vedranno anche con Mariani: l’appuntamento è fissato alle 18 nella sede di Consorzio.it.

Ovviamente dal 2017 ad oggi il protocollo d’intesa sulla tangenziale ha comportato che il progetto andasse avanti: «Ad esempio ricevendo le prescrizioni della Sovrintendenza a tutela di villa Barni – ha confermato nei giorni scorsi Signoroni –: dietro la storica dimora di origine seicentesca della frazione di Roncadello passa il tracciato dello studio indicato nel protocollo». A tutela della villa da questo progetto di massima, che andrebbe poi ovviamente definito in fase esecutiva, una volta reperiti anche i 5,5 milioni che mancano all’appello, è stato tolto un cavalcavia, per ridurre l’impatto paesaggistico della tangenziale. La questione economica è centrale in quello che, almeno sino a questo momento, è stato un muro contro muro tra amministrazione comunale e provinciale.

«Molti interventi sono stati previsti e realizzati nel Casalasco e lo zero alla voce finanziamenti di cui parlano il presidente e il vicepresidente non corrisponde a verità – ha ricordato nei giorni scorsi Signoroni –: il Casalasco è solo Casalmaggiore? E allora mi chiedo, ma le compensazioni dell’autostrada Cremona-Mantova a chi spettano se c’è in corso questo trasferimento di risorse? Trovo difficile allocare le stesse a Dovera o sbaglio? Non può essere paragonata un’opera, la tangenziale di Dovera, la cui progettualità si trova in una fase avanzata e che potrebbe costare 17/18 milioni, a una, quella di Casalmaggiore, la cui progettazione non è nemmeno riconducibile a uno studio di fattibilità e i costi ad oggi già superano i 40 milioni di euro. Sono pronto a confrontarmi con Mariani, le porte del comune sono aperte».

Mariani aveva invece spiegato: «La tangenziale di Dovera è annoverata tra le infrastrutture stradali e finanziata da Regione Lombardia per 13 milioni di euro. Tuttavia, non bastano e i 5,5 milioni in più sono risorse che né la Provincia, né la Regione e neppure il Comune possiedono. Bisogna essere onesti con i cittadini e dire chiaramente che quest’opera, così com’è stata concepita, è di difficile realizzazione. Cerco di ragionare fuori dagli schemi territoriali, basandomi sulle priorità. A Casalmaggiore c’è un’emergenza forte, bisogna intervenire subito».

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