+39 0372 404511

Cerca

IN TV

Il caso Piccioni conquista anche gli Usa

Oltre 16 milioni di ascoltatori su Fox per la storia ispirata al medico di Levata

Felice Staboli

Email:

fstaboli@laprovinciacr.it

03 Febbraio 2025 - 05:15

Il caso Piccioni conquista anche gli Usa

Il dottor Pierdante Piccioni e un'immagine tratta dal promo della fiction in onda negli Usa su Fox

GRONTARDO - La storia del dottor Pierdante Piccioni — il medico cremonese che ha perso dodici anni di memoria — sbarca negli Usa e sbanca i dati di ascolto. Fox Tv, uno dei canali più noti negli Stati Uniti sta mandando in onda il remake di Doc, la fiction italiana della Rai ispirata alla vicenda del medico, e nel giro di due puntate ha raggiunto quota 16 milioni di spettatori.

Lo stesso Piccioni racconta così il suo clamoroso risultato: «La serie americana era stata preannunciata un anno fa ed ora è in onda. Ci sono alcune varianti rispetto alla mia storia: gli anni di memoria perduta non sono dodici ma sono otto, ma soprattutto la vicenda è al femminile, ovvero la protagonista è una donna. La prima puntata era stata trasmessa lo scorso 7 gennaio, la partenza è stata un po’ in sordina. Nei 10 giorni successivi, grazie al tam tam e al passaparola oltre che alla promozione, Fox Tv ha ottenuto un risultato per molti versi clamoroso».

«È vero che i parametri Usa sono diversi da quelli italiani per evidenti ragioni, ma il risultato - mi dicono - è entusiasmante. Io stesso ero stato invitato a Los Angeles, poi i noti problemi legati all’emergenza incendi mi hanno impedito di arrivare negli States. La cosa che mi piace sottolineare è che, anche se cambia un po’ la struttura, la storia rimane fortissima, è proprio il caso in sé che colpisce e questo crea in me un senso di forte identificazione. Di certo faranno anche la seconda serie e credo che farò anche una comparsa, una sorta di cammeo come già mi è capitato in passato».


Dunque, la storia del dottor Piccioni da Levata di Grontardo passando per Pavia fino a Hollywood. Lo stesso Piccioni nei giorni scorsi è stato intervistato da Susan Young, la nota prima firma di People Magazine. «È stata una call da remoto, non avendo potuto arrivare in America sono stato intervistato a Milano, davanti al castello Sforzesco».

Infine, il presente. «Sto ancora lavorando — conclude il medico — credo che andrò in pensione tra circa un anno, ora mi occupo di grandi disabili, vado a casa delle persone che non possono raggiungere direttamente la commissione invalidi per le varie questioni burocratiche, torno un po’ alle origini, ovvero sono io che raggiungo i miei pazienti, che poi alla fine è sempre stato il vero senso e il vero valore del mio lavoro, con o senza memoria».


Qualche tempo fa, Piccioni alle domande sulla sua memoria e che cosa gli mancasse in particolare, rispondeva così: «L’adolescenza dei miei figli, la loro crescita di cui non ho ricordi. Sapere e avere la percezione di che padre sono stato. E poi darei un braccio per poter ricordare gli ultimi momenti di vita, gli ultimi giorni di mia mamma. È il ricordo che mi manca in assoluto più di tutto». «La vita va avanti e non può essere diversamente. Tutti noi ci impegniamo, ci dedichiamo al lavoro, alla famiglia, a ciò che abbiamo e a ciò che vorremmo essere. Ma in fondo siamo anche e soprattutto ciò che ricordiamo. Cosa ho recuperato di quei dodici anni di memoria? Nulla».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400