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DIOCESI

Il saluto di don Pisani: «Distacco doloroso»

Terminato dopo sette anni il suo ministero pastorale a Bozzolo insieme al curato don Premoli

Davide Luigi Bazzani

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01 Settembre 2024 - 16:23

Il saluto di don Pisani: «Distacco doloroso»

BOZZOLO - Lo ha scritto nel suo saluto su ‘Famiglia di Dio in Bozzolo’, il bollettino parrocchiale, e lo ha detto ieri mattina durante l’omelia. Don Luigi Pisani si appresta a lasciare la guida della parrocchia con tanto dispiacere. Stamattina lo si è percepito anche dal tono della voce. A salutare lui, destinato come collaboratore parrocchiale a Gazzuolo, Belforte, Commessaggio, e il vicario don Nicola Premoli, trasferito come collaboratore all’Unità pastorale Don Primo Mazzolari di Cremona, stamattina sono arrivati tanti fedeli.

Nel primo banco, fascia tricolore indosso, il sindaco Giuseppe Torchio. «Mi fa piacere vedervi così in tanti — ha esordito don Luigi —. Ricordo che sette anni fa, quando il vescovo ufficializzò la mia venuta a Bozzolo, teneva la mia mano nella sua mano e mentre teneva l’altra sulla spalla di don Nicola. Siamo venuti insieme e ce ne andiamo insieme. Il momento più difficile nella mia vita da prete è questo, quando devo salutare».

Don Pisani lo ha esplicitato: «Andarsene è sempre un momento duro. Il prete non è un impiegato, o è pastore o non è prete. E se uno fa il pastore non può farlo senza affezionarsi alle sue pecore. Se no, che pastore è?». Come eredità ha lasciato delle sollecitazioni, soprattutto sull’oratorio: «Deve essere un luogo in cui i ragazzi si divertono e fanno sport, ma prima di tutto un luogo educativo e di formazione interiore». Dopo l’eucarestia, il saluto commosso di Bozzolo nelle parole del sindaco e dei rappresentanti degli Scout e del Mondo Cattolico, Gianni Lafelli e Paola Pagliari. Presente anche Padre Vittorio Bongiovanni, missionario saveriano in Sierra Leone.

Torchio: «Mai avremmo desiderato la vostra partenza che, invece, oggi diventa una triste realtà», ha esordito il sindaco che ha ricordato il percorso condiviso di questo settennato, in tre direzioni: «quello della comunione dei valori inviolabili di cittadinanza dei bozzolesi storici e di quella nuova, dei “nuovi italiani” che si affacciano con i bisogni educativi, formativi e di comunità». Torchio ha poi consegnato la massima distinzione onorifica del comune, la medaglia “doppia dei dieci stendardi”, copia dell’originale forgiato dalla zecca di Bozzolo del Principe Giulio Cesare Gonzaga, tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo e due pubblicazioni. 

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