01 Agosto 2024 - 05:15
Stefano Delvò, in arte Dase, e il dipinto a Stagno
STAGNO LOMBARDO - Ripensare uno spazio pubblico disegnando le proprie emozioni su muri sbrecciati, cabine elettriche o il sottopasso di una stazione ferroviaria. Sono veri e propri capolavori coloratissimi i murales che i ragazzi dei centri estivi «E-State insieme all’Auser» hanno realizzato guidati da Stefano Delvò, in arte Dase. L’artista ed educatore cremonese ha aiutato i ragazzi dei centri estivi di Bonemerse, Malagnino e Stagno Lombardo a mettere sulle pareti le proprie emozioni, la propria fantasia e le proprie idee.
«Mi piace molto dare la possibilità a ragazzi e adolescenti di ripensare spazi pubblici, ma anche educativi in chiave street art – afferma Dase – e lo faccio perché sono convinto che l’arte del writing nasconda potenzialità notevoli per essere veicolo di messaggi importanti». Da sempre appassionato di quest’arte nata a New York nel secolo scorso, Dase propone laboratori dedicati ai più giovani che permettano di coniugare valori sociali e arte del fare.
«Un murales è un mezzo espressivo potente, è unione di idee, è collaborazione, è impegno e fatica. Tutte cose che i ragazzi imparano presto, ma lo fanno disegnando su un muro e questo permette loro di assimilare valori fondamentali come inclusione, rispetto dell’ambiente e accettazione dell’altro lasciando un segno indelebile e ben visibile a tutti. Nelle quattro settimane di attività abbiamo pensato, progettato e realizzato un murales per ciascun paese. I risultati finali sono stati entusiasmanti e la cosa che mi sorprende ogni volta è seguire i ragazzi nella creazione di un qualcosa che abbellisce il loro paese e sentono loro».
A Bonemerse è stata riqualificata una cabina elettrica, a Malagnino è stato decorato il sottopassaggio della stazione ferroviaria, mentre a Stagno Lombardo il muro di una cascina. «Ogni murales è stato pensato nei minimi dettagli dai ragazzi negli incontri preparatori e poi siamo passati al lato pratico della realizzazione. Ma ciò che mi preme sottolineare è che sul muro ci sono le emozioni dei ragazzi, con le loro metafore, i loro stati d’animo. A Malagnino, ad esempio, nel sottopasso della stazione oltre al nome del paese e ai mezzi di trasporto ci sono una stella ed un cuore arcobaleno che i ragazzi hanno voluto inserire come indicazione di quale sia la strada giusta da seguire. O ancora a Stagno la bambina colorata che sta per baciare una sfera azzurra, colore della tristezza, segno che si deve convivere con questi due stati d’animo. Sulla cabina di Bonemerse troviamo ad esempio un ponte che conduce sull’altra sponda del fiume, metafora delle difficoltà e dei cambiamenti che i giovani, ma non solo, devono affrontare. Dipingere un muro attraverso quest’arte è un modo per rendere concrete le parole dei giovani, trasformandole in emozioni pure».
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