27 Ottobre 2022 - 16:50
MONTE CREMASCO - La brutta sorpresa di ritrovarsi al mattino con l’auto parcheggiata in strada depredata dei fanali anteriori. Si tratta dell’ultimo furto in ordine di tempo, avvenuto nei giorni scorsi, praticamente in concomitanza con analoghi colpi messi a segno anche a Crema. In azione, con ogni probabilità, una banda di ladri specializzati che punta ai gruppi ottici delle auto, soprattutto quelle delle case tedesche: Audi, Bmw, Mercedes e Volkswagen. Nel bottino anche centraline e navigatori satellitari.
I danni sono pesanti: dipende dal modello di veicolo, ma possono superare i 10 mila euro. I predoni vanno a caccia dei microchip contenuti in questi componenti. La penuria che da oltre un anno caratterizza il mercato dell’automotive – non per nulla per la consegna di un veicolo nuovo possono volerci anche 12 mesi – rende preziosa questa tecnologia, ormai fondamentale per la gestione dell’elettronica, dei motori e non solo in tutti i veicoli di ultima generazione. Il mercato nero cresce e con esso aumentano i furti, quasi sempre su commissione. Mediamente i fari full led di queste marche possono costare anche 2.000 euro l’uno. In più c’è il disagio dovuto al fatto di non poter utilizzare l’auto per giorni, se non settimane, in attesa dei pezzi di ricambio, sempre più difficili da reperire in tempi brevi.
Tre le denunce presentate in poche ore ai carabinieri del comando di Compagnia di Crema, come ha confermato oggi il tenente colonnello Massimiliano Girardi. Non è escluso, però, che ci possano essere stati altri furti, non ancora segnalati dai proprietari delle auto. Le indagini proseguono 360 gradi. I militari, oltre ad aver raccolto la testimonianza dei derubati, stanno vagliando le immagini della video sorveglianza comunale. Sia per quanto riguarda Monte, sia nei quartieri cittadini dei Sabbioni e di Ombriano. Questi ladri super specializzati sanno ovviamente il fatto loro.
Sono esperti, in pochi minuti smontano il paraurti dell’auto e raggiungono i fanali, oppure, come capitato in città, rompono il finestrino lato guida o passeggero e, una volta nell’abitacolo, aprono il cofano. Se oltre ai gruppi ottici prendono di mira le altre componenti elettroniche, ci vuole qualche minuto in più, ma in genere ne bastano una decina. Il tutto riducendo al minimo i rumori. Si tratta di azioni chirurgiche che non danneggiano altre parti dell’auto e soprattutto consentono di asportare integri i componenti presi di mira. Un gruppo ottico rotto metterebbe a rischio anche i microchip che non potrebbero dunque essere piazzati sul mercato nero.
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