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TORRICELLA DEL PIZZO

Il neo-sindaco Sigrid Bini: «Il mondo visto dal municipio è tutt’altra cosa»

Aa due mesi dall’elezione l’esperienza della prima cittadina 25enne: «La gente pensa che tu possa risolvere ogni problema ma non è così»

Andrea Setti

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asetti@laprovinciacr.it

12 Agosto 2022 - 05:15

Il neo-sindaco Sigrid Bini: «Il mondo visto dal municipio è tutt’altra cosa»

Il giuramento del sindaco Sigrid Bini

TORRICELLA DEL PIZZO - «Cosa significa fare il sindaco? Lavorare pensando solo al bene della comunità che rappresenti e non al numero di responsabilità che ti assumi». Sigrid Bini, 25 anni, primo cittadino da 2 mesi, sta prendendo gradualmente le «misure» alla sfida che ha accettato ma si è già accorta che «quando ho deciso di propormi per evitare il commissariamento molte cose non le sapevo. Trovarmi dall’altra parte cambia veramente il modo di guardare alla vita del tuo paese».

Sigrid Bini al lavoro nel suo ufficio in Municipio

L'ASCOLTO DEI CITTADINI

Innanzitutto, per quanto concerne il rapporto con la cittadinanza. «La gente si rivolge a me — spiega Sigrid che continua a lavorare in uno studio di consulenza ambientale a Fontanellato, nel Parmense — per qualsiasi cosa, ritenendo che io sia un problem solver (risolutore di problemi, ndr) che in realtà non si riesce ad essere perché moltissime questioni non sono di competenza di un sindaco. Tutti si rifugiano in quella figura che si trova a fronteggiare scenari imprevisti senza poter dare risposte soddisfacenti, proprio perché esulano dai poteri».

RAPPORTO FRA ENTI

E poi il rapporto con gli altri enti, ad esempio quello con l’Unione con Gussola. «Consigli e giunte impongono una presenza costante perché ci sono tantissime decisioni da prendere. Anche se vivi in un Comune piccolo le difficoltà non mancano e si impara presto a conoscere il mondo della burocrazia. Penso all’organizzazione della riapertura della discarica che ora funziona due ore e mezzo la settimana perché nei due Comuni abbiamo solo due cantonieri. Qualcuno potrà storcere il naso ma occorre abituarsi alle situazioni».


«ENTUSIASMO IN SQUADRA»


Il gruppo che la sta accompagnando è eterogeneo ma sta lavorando in sintonia. «Nella mia squadra vedo che c’è molto entusiasmo al di là delle differenze fra le persone. C’è chi è più attento prima di prendere delle decisioni, altri si affidano più alla voglia di realizzare in fretta le cose. Alla fine è bello così e penso che lavoreremo bene».


«SPAZI PER SOCIALIZZARE»


«Fra i sogni nel cassetto vorrei tante panchine con ombra per il refrigerio ma anche per facilitare la socializzazione. I giovani si lamentano perché in paese non c’è niente ma li invito a essere creativi e a pensare che a Torricella non si può avere una discoteca. Il primo ottobre ci sarà la finale di un concorso lirico nazionale al museo Amarcord: questi sono eventi adeguati alla nostra realtà».

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