+39 0372 404511

Cerca

L'EMERGENZA IDRICA

Siccità, il grido d'allarme di Fontana: oltre il 25 luglio non riusciamo ad andare

Il presidente della Regione Lombardia: l’unica cosa che possiamo auspicare è che cominci a piovere. «Per ora non ci sono rischi per l'acqua potabile»

Daniele Duchi

Email:

redazione@laprovinciacr.it

14 Luglio 2022 - 14:38

Siccità: il governatore Fontana, unico auspicio è che cominci a piovere

MILANO - «Adesso l’unica cosa che possiamo auspicare è che cominci a piovere. Oltre il 25 di luglio non riusciamo ad andare»: lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana durante una conferenza stampa convocata per parlare dell’emergenza siccità. Il governatore ha poi escluso che si possa modificare il Pnrr per dedicare parte delle risorse a questo tema e al mondo dell’agricoltura, come lui stesso aveva richiesto: «Credo che non ci siano più spazi per modificare il Pnrr - ha concluso - che ha ricevuto un’impostazione definitiva».

«Per ora non ci sono rischi» per l'acqua potabile, se non «limitatissimi» in alcune «piccole zone per cui sono stati posti essere tutti gli interventi necessari. Ma per l’acqua potabile, la falda grazie al cielo è ancora ricca e non abbiamo per ora nessuna preoccupazione". Fontana ha fatto sapere che per gli altri usi oltre il 25 luglio «non riusciamo ad andare», soprattutto se non piove: «Una data abbastanza limite», ha aggiunto il governatore sottolineando che per quanto riguarda il lago d’Idro le scorte per gli usi irrigui potrebbero finire anche «qualche giorno prima».

Secondo l’assessore lombardo alla Montagna Massimo Sertori al momento «non abbiamo criticità» sull'acqua potabile, anche se c'è qualche difficoltà «nella parte prealpina e alpina - ha concluso - dove si utilizzano le sorgenti per l’acqua potabile. Ma non ci sono criticità per le zone di pianura e per Milano». «Stiamo cercando di lavorare per scongiurare il più possibile lo stato di calamità, ma qualora vi fosse la necessità siamo pronti a chiederlo". Sertori ha evidenziato le differenze con lo stato di
emergenza che «abbiamo chiesto ed è stato varato dal Consiglio dei ministri anche se stiamo aspettando un decreto e i poteri commissariali». Lo stato di calamità invece si richiede «a evento avvenuto». Per esempio «se dovesse andare in malora un raccolto perché non c'è stata l’acqua allora lo si richiede - ha concluso - per creare delle situazioni di indennizzo». (ANSA)

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400