10 Aprile 2024 - 11:17
CREMONA - Una formazione di star della canzone d’autore e del jazz per ripercorrere alcuni dei migliori capitoli del più irregolare e allo stesso tempo più popolare artista della canzone italiana: Lucio Battisti. Il super gruppo è formato dalla voce degli Avion Travel Peppe Servillo, e da un pool di musicisti eccelsi come Rita Marcotulli, Javier Girotto, Fabrizio Bosso, Furio di Castri e Mattia Barbieri.
L’occasione invece è regalata una causa importante: una raccolta fondi in favore della Fondazione Giorgio Conti (fino a pochi giorni fa associazione), dalla fine degli anni Ottanta in prima linea per aiutare le famiglie segnate da difficoltà economiche con figli gravemente malati.
b, un tributo basato su un repertorio che l’Italia conosce a menadito, un grande canzoniere collettivo, una biografia in musica del Paese, ma soprattutto una parata di straordinarie canzoni bagnate di influenze di ogni tipo. Tanto jazz, come era inevitabile, ma anche infinite sfumature latine grazie agli arrangiamenti ‘di confine’ firmati da Girotto, di nuovo all’Auditorium a distanza di alcuni anni dalla sua ultima partecipazione a Cremona Jazz.
Servillo è un concentrato di Servillo: una voce ruvida e sanguinante accompagnata da quel linguaggio tutto fisico che ha sempre posto le esibizioni del cantante a cavallo fra canzone e teatro.
Amarsi un po’, Il nostro caro angelo, Io vorrei non vorrei ma se vuoi, Il leone e la gallina, Emozioni, Perché no sono campi aperti sui quali soprattutto Girotto e Bosso ricamano in solitaria progressioni jazz, spingendo più in là i limiti delle canzoni e spesso, col resto della band, vestendo i classici di Battisti con abiti fragorosamente orchestrali nei quali il pianismo elegante di Marcotulli trova spesso spazio per conquistare il palco mentre il resto della formazione ascolta e attende.
«Abbiamo deciso, con lo spettacolo Pensieri e parole - ha spiegato Servillo - di reinterpretare l’autore più intimo, lirico e personale della canzone italiana, Lucio Battisti. Popolare e sofisticato, italiano e solitario, costruttore e inventore di una canzone che resta intimamente patrimonio di tutti, incrociando sensibilità e pensieri musicali diversi. Cantare nuovamente le sue canzoni, da Mogol a Panella, è la possibilità per noi di rileggere una nostra storia minore e quotidiana che tanto ci suggerisce e commuove».
Posto come evento speciale nella programmazione della sala da concerti, l’appuntamento di ieri sera diventa anche una sorta di anticipazione dell’ormai imminente Cremona Jazz Festival, ufficialmente al via il 2 maggio con Dee Dee Bridgewater.
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