IN CONCERTO AL PONCHIELLI
05 Novembre 2023 - 08:15
CREMONA - «Chissà cosa penserebbe Ponchielli di noi, di questa musica. Sarebbe fiero di noi». Una lunga serata di funambolismo musicale, ironia demenziale, una cavalcata di canzoni tutta in contromano rispetto al politicamente corretto. Elio e Le Storie Tese hanno salutato ieri sera un teatro totalmente esaurito alle 21 in punto, dopo una serie di audio a fare da intermezzi-omelia (con tanto di sottofondo d’organo) pronunciati da Luca Mangoni per annunciare l’imminente inizio del concerto. Tornata a suonare in teatro in cerca di nuovi stimoli – come loro stessi hanno raccontato nelle ultime interviste -, pur sempre senza il tastierista di sempre Rocco Tanica, la formazione milanese si conferma uno degli spettacoli più folli per chi è in cerca di divertimento, e più esaltanti per gli amanti del lato virtuosistico della musica live. Gli ingredienti non cambiano, sono quelli di sempre: battute fulminanti, gusto del nonsense e del paradosso, nessuna pietà nel mettere sulla graticola chiunque, un talento innato nel sottolineare e far esplodere ogni tic, mania e controsenso della nostra società. Il resto lo fa un gruppo di musicisti straordinari anche nel non prendersi sul serio mai, neppure per un secondo.
La serata si apre ‘a cappella’ con Unanimi, per lasciare spazio subito a un super classico sanremese di metà anni Novanta come La Terra dei Cachi, e poi Arriva Elio e Uomini col Borsello. Vere e proprie ovazioni salutano altri capisaldi della carriera degli Elii, come Supergiovane e il Vitello dei Piedi di Balsa. In mezzo passa un po’ di tutto: letture, finti litigi fra membri del gruppo, e le performance dell’immancabile Mangoni di volta in volta in tenuta da supereroe, impegnato in uno spogliarello sulle note di Brividi di Blanco e Mahmood, o ancora nei panni di una prostituta («Le prostitute a Milano hanno il POS e alcune Satispay», spiega Christian Meyer da dietro ai tamburi della batteria su Pork & Cindy). Ma è su Servi della Gleba che il teatro esplode, cantando dal primo all’ultimo verso una delle canzoni più note anche a chi non ha mai ascoltato nemmeno un album di Elio. La scaletta è un gioco al rilancio con La Follia della Donna e Parco Sempione, Born To Be Abramo e, in chiusura, Tapparella.
Il tour Mi resta un solo dente e cerco di ‘riavvitarlo’ è il ritorno in grande spolvero della formazione che solo qualche anno fa si definì «in pausa a tempo indeterminato» per poi cambiare idea e ritrovarsi di nuovo sul palco. Un concerto suonato dalla prima all’ultima nota, quasi artigianale nell’approccio e nella filosofia (le scenografie sono semplici immagini proiettate sullo sfondo), tanto da sembrare di ascoltare la band direttamente in sala prove. E ora i fan si interrogano: dopo un concerto come quello di ieri è lecito attendere un nuovo album? Difficile da prevedere rileggendo anche alcune recenti dichiarazioni di Elio: «Il nostro periodo d’oro dei live è stato quando c’era anche Feiez - raccontava al Rolling Stone -. Lui è morto, poi va via anche Rocco Tanica… è stata dura. Quindi c’era bisogno di ripensare a quello che volevamo fare e come farlo, doveva essere qualcosa di interessante per noi e per il pubblico. Da questo punto di vista le esperienze che ho fatto con Gallione (il regista dello show di ieri, ndr) sono state utili, poi a lui piacciono un sacco le nostre musiche, siamo in completa sintonia».
Il prossimo appuntamento con il pop al Ponchielli è per il 2 dicembre con Fiorella Mannoia e Danilo Rea.
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