15 Maggio 2021 - 12:09
CREMONA - Quasi mille prenotati - il massimo consentito dalle norme anti contagio - sono il segno della voglia di riappropriarsi della bellezza, della cultura, degli angoli segreti di Cremona, ma anche di un Paese che di arte, storia e paesaggio dovrebbe nutrirsi, ma che raramente lo fa. Oggi e domani, meteorologia permettendo, le Giornate di Primavera del Fai richiamano le persone a un rito collettivo che da ventinove anni a questa parte ha visto crescere interesse e partecipazione.
È una Primavera che mai come quest’anno è necessaria, simbolo di un ritorno alla vita e a una normalità non ancora raggiunta dopo oltre un anno di pandemia. Non può, non deve essere casuale ripartire dall’arte e dalla cultura, settori su cui sono calate fin da subito le saracinesche del lockdown. E certo non è casuale che tra i siti scelti a Cremona ci sia anche il Ponchielli, visto che anche i lavoratori dello spettacolo sono stati particolarmente colpiti dalle restrizioni anti Covid. Del teatro si vedrà ciò che di solito non si vede, tra cui la sala dell’orologio e la sala del lampadario. Si potrà inoltre percorrere il ballatoio sospeso sul palcoscenico e camminare sopra la platea, in un percorso di solito precluso ai visitatori. Sono suggerite scarpe comode per poter accedere alla scalinata che porta alle due sale.
Curiosità anche a palazzo Fodri, scrigno rinascimentale che ospita oggi l’associazione Costanzo Porta, Specchio Riflesso Danza, il laboratorio di diagnostica di Cr. Forma e una galleria d’arte. Tra le curiosità, si potrà vedere il grande caveau un tempo proprietà dell’Istituto di Credito del Monte di Pietà e poi di Cariplo. Una vera propria chicca è Casa Ferraroni, aperta per la prima volta al pubblico.
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