09 Novembre 2025 - 20:30
La gioia juvina
MONZA - È una Juvi Ferraroni amante del rischio quella che espugna il PalaMonza, semivuoto, contro Bergamo. Una vittoria fondamentale per la squadra di Bechi, che domina per tre quarti abbondanti, controllando ritmo e punteggio e poi si complica la vita da sola in un ultimo periodo troppo morbido. Due punti d’oro in chiave salvezza, conquistati contro una diretta concorrente e capaci di interrompere la striscia negativa di due sconfitte consecutive.
La Juvi parte forte, decisa, con la giusta intensità e la concentrazione che serve in queste partite. Pur senza Panni (Bergamo era senza Harrison), gli oroamaranto trovano subito equilibrio e solidità. McConico è ispirato dall’arco e la squadra si muove bene in difesa, chiudendo ogni varco e costringendo Bergamo a soluzioni affrettate. Il primo allungo arriva già nel secondo quarto: vantaggio in doppia cifra e sensazione di pieno controllo. Il piano di Bechi funziona, perché la Juvi tiene alta l’aggressività e gestisce con intelligenza il ritmo. Anche quando Bergamo prova a cambiare assetto, gli oroamaranto restano padroni del campo, trovando punti da più uomini e mostrando una buona coralità offensiva. Poi, come spesso accade, arriva il rilassamento. La seconda parte del terzo quarto segna il primo campanello d’allarme: qualche palla persa di troppo, rimbalzi concessi e difesa meno reattiva. Bergamo ne approfitta e si rifà sotto, fino al -4 sul 53-57, grazie alla tripla dall’angolo di Loro. Nell’ultimo quarto la Juvi smarrisce fluidità e sicurezza. Pollone segna da sotto dopo un airball di Lombardi, riaccendendo l’entusiasmo dei gialloneri e poco dopo è lo stesso Lombardi a trovare il pareggio dalla lunetta.
Il tabellone dice 62-62 a meno di due minuti dalla fine: il match, dominato per oltre mezz’ora, è improvvisamente in equilibrio. In quel momento, quando la paura sembra poter rovinare tutto, emerge il carattere della Juvi. Ci pensa Edoardo Del Cadia, glaciale nei momenti che contano: prima segna il canestro del nuovo vantaggio, poi subisce fallo in difesa e trasforma i liberi che valgono il +4. L’ultima tripla di Bossi serve solo a ridurre il margine: finisce 65- 66 per la Ferraroni.
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