Il piano partita della Vanoli è parso chiaro sin da subito: aggredire per obbligare Bologna a spendere energie su tutti e 28 i metri del campo. Veronesi francobollato a Edwards e un ottimo Willis hanno acceso il match biancoblù, ma i fischi generosi dei grigi – 4 falli in 3' fischiati ai cremonesi – hanno creato qualche grattacapo. Oltre ai problemi di falli di Anigbogu, ci si è messo l'infortunio di Veronesi per il primo allungo Virtus (12-5). Gli uomini di Brotto non si sono persi d’animo, costruendo sui recuperi difensivi le premesse per non uscire dal match e chiudere sul 23-19 il primo quarto.
Il time-out Brotto all’alba del secondo quarto ha tradito doti di preveggenza del tecnico ospite perché, al rientro, Hackett e un paio di perse di Casarin han lanciato Bologna sul massimo vantaggio 30-21. Chi ha pensato che la partita potesse essere finita lì si è sbagliato di brutto. Sistemata la fluidità offensiva, la Vanoli ha mandato letteralmente in bambola Bologna, forzando un’infinità di palle perse (12 all’intervallo) e traducendole con Casarin, Grant e, da ultimo, Veronesi in un immaginifico parziale di 20-0 che ha stravolto l’inerzia e spedito i cremonesi all’intervallo sul 30-41. Le urla di Ivanovic avranno scosso i tricolori, si poteva pensare, e invece al rientro in campo il PalaDozza è stato gelato da una Vanoli perfetta al cospetto di una Virtus irriconoscibile.
Il parziale cremonese è arrivato sino al 28-0 e, se per i bianconeri di casa il canestro si è fatto piccolissimo, per i biancoblù è diventato, letteralmente, una vasca da bagno. Triple, contropiede, schiacciate da N’Diaye a Veronesi, da Willis a Durham: sul +30 Vanoli la tentazione di darsi pizzicotti per capire se fosse tutto vero è stata forte. A risvegliare Bologna ci ha pensato una bomba del giovanissimo Accorsi nel momento più difficile. Da lì, tutto si è fatto complicato: i campioni d’Italia si sono ricordati di essere tali, Jallow e Alston Jr. ci han messo le triple e il -9 del 35' è suonato come un sinistro presagio. A scongiurare la beffa più atroce ci han pensato un’entrata di Jones e due triple al piombo di Durham che hanno realizzato ciò che sino a questa sera pareva potesse essere solo un sogno.