CALCIO SERIE B
28 Maggio 2025 - 07:52
Simone Giacchetta
CREMONA - Ha vissuto ogni istante del campionato seduto in panchina accanto ai giocatori e adesso si prepara a condividere con loro la tensione e la concentrazione necessarie per giocarsi due finali playoff. Come ogni giorno il direttore sportivo della Cremonese, Simone Giacchetta, anche martedì era a bordo del campo del Centro Arvedi per seguire con attenzione l’allenamento che porterà alla sfida con lo Spezia.
Nel frattempo si gode la qualificazione alla seconda finale playoff consecutiva, un risultato assolutamente non scontato e banale. Come vede la squadra?
«La Cremonese - esordisce Giacchetta - ha raggiunto un livello veramente alto e competitivo, perché dal punto di vista sportivo e calcistico è passata da campionati in cui lottava per una salvezza incerta fino all’ultimo, agli ultimi quattro anni in cui ha vinto una Serie B, ha giocato una semifinale di Coppa Italia come matricola di Serie A, ha disputato una finale playoff in B e adesso ne sta preparando una seconda. Direi che parliamo di eventi straordinari. Magari qualcuno tra qualche anno se ne renderà conto, perché oggi la sensazione è che tutto questo sembri normale, naturale e scontato. Stiamo invece parlando di due anni di percorsi importanti fatti con ambizioni ma anche con tanti imprevisti e difficoltà in un campionato come la Serie B che non guarda in faccia nessuno. Perché ricordo che quest’anno teoricamente la Sampdoria sul campo sarebbe retrocessa e ai playout sarebbero andate due squadre che arrivano dalla Serie A. In questo campionato se non sei sul pezzo rischi di fare brutte figure. Nonostante le sue ambizioni e le sue capacità, la Cremonese è andata in difficoltà ma vorrei evidenziare con quale bravura tutti hanno avuto la forza di riprendersi e di guadagnarsi il quarto posto in classifica prima di giocarsi la finale playoff. Questo sforzo compiuto, con le premesse che ho fatto, vuol dire che la squadra ha dimostrato tanto. Adesso dobbiamo dimostrare qualcosa in più, perché l’ambizione continua. Non sarà semplice, ma la dimensione assunta dalla Cremonese è importante anche a livello societario e sportivo. Direi che per la categoria rappresenta il top».
Secondo lei è la migliore Cremonese degli ultimi due anni?
«Sono sempre i risultati a dire se sarà stata la Cremonese migliore. Ogni stagione fa nascere una squadra piuttosto che un’altra. Quest’anno la squadra è stata allestita con certe caratteristiche, ma è partita con passo lento. Gradualmente si è ripresa e ha strappato con tutta la sua forza sulle altre rivali. Si è dimostrata di alto livello, grazie a tanti protagonisti, perché non vive sul gol e sulla giocata del singolo, ma sulle prestazioni di tanti protagonisti che magari qualcuno non conosceva o a cui non dava importanza. Parlo ad esempio di Folino, di Barbieri e tanti altri ragazzi che hanno dimostrato di valere il livello della Cremonese o anche qualcosa in più. Sul campo la squadra è allenata e guidata da un ottimo allenatore, uno dei migliori che ha dato al gruppo una identità chiara e su questa identità sono nati tanti successi. Senza giocatori di livello fai poco e forse la squadra di oggi è più squadra della precedente, senza prime donne ma tanti protagonisti. Ha ottime qualità distribuite in tutti i reparti e sicuramente vive un grande entusiasmo. Aver tenuto lo stesso allenatore per due anni ha in qualche modo determinato una identità forte che ci ha portato fin qua».
Lo stesso Giacchetta a metà stagione aveva ridimensionato gli obiettivi della Cremonese parlando di quarto posto. Una sorta di piano ‘B’ che è stato centrato con grande applicazione.
«Il campionato resta molto difficile e quando si gioca per centrare la Serie A la corsa è a tre: due vanno sui dritte, la terza ai playoff quasi sempre. La nostra falsa partenza ci ha ridimensionati per la corsa ai primi posti complice il cammino super da parte del Sassuolo e del Pisa ma anche dello Spezia perché per qualche tempo si è giocato la seconda posizione con i toscani. Noi, con qualche difficoltà di troppo, abbiamo perso terreno. A quel punto ci siamo trovati di fronte al bivio tra provare delusione e provare a recuperare terreno. Direi che è arrivata la reazione perché avevamo tutto per fare un campionato da protagonisti. Abbiamo trovato la forza, da parte dell’ambiente sia esterno che interno, per tirare fuori qualcosa che prima non riusciva a emergere. La squadra ha compiuto un percorso competitivo nonostante qualche rimpianto e adesso possiamo guardare con soddisfazione a quello che abbiamo fatto e a quello che possiamo ancora fare nelle prossime due partite».
Il bivio a cui Giacchetta si riferisce è sempre quel fatidico pareggio a Carrara di cui il direttore aveva già parlato in precedenza. Il confronto tra squadra, staff e società ha lanciato la riscossa.
«Carrara è stata una giornata importantissima, dalla quale sono nati tanti risultati utili consecutivi. Ha scosso tutti e quando hai a che fare con ragazzi puliti e che hanno dentro di loro un fanciullo puro è più facile riuscire a recuperare. Osservando altre squadre avete visto come è facile scivolare e non riprendersi più? La risalita fino al quarto posto dimostra la qualità della Cremonese. Le gare dopo Carrara sono state tutte in crescendo e hanno acquisito dimensioni importanti. Giusto che sia finita così e che siamo di nuovo in finale. E’ una soddisfazione di cui ci renderemo conto fra qualche anno forse».
Come sta vivendo personalmente questo traguardo comunque prestigioso?
«Dal punto di vista professionale è una bella soddisfazione, perché non è semplice costruire squadre che si giocano obiettivi così importanti. Avevamo certe caratteristiche l’anno scorso, poi durante l’estate abbiamo cambiato rotta anche per certe decisioni dei giocatori, vedi in attacco. A inizio stagione sembrava che senza Coda non si potesse giocare a calcio e invece abbiamo dimostrato che si può segnare anche senza un giocatore in particolare. La squadra si è svecchiata rispetto a prima ed era l’obiettivo principale, ma abbiamo mantenuto il livello con qualche giovane di prospettiva. Abbiamo giocatori attenzionati anche in categoria superiore all’estero. La Cremonese vede riconosciuto il lavoro e gli investimenti che ha fatto. Personalmente lo ritengo un segnale positivo che vorrei migliorasse grazie a queste due finali. Aver contribuito a portare la Cremonese a questo livello mi rende sereno e contento di essere qua».
Stroppa e D’Angelo di nuovo contro come nella fatidica finale tra Monza e Pisa del 2022. Stavolta però non sono previsti i tempi supplementari.
«Ho grande fiducia nei calciatori e in Stroppa. Hanno dimostrato di saper affrontare bene le due gare con la Juve Stabia anche strategicamente. Stroppa, conoscitore dei percorsi della B, sa come colpire gli avversari e come gestire le gare. Memori dell’esperienza dell’anno corso, per prima cosa sarebbe opportuno cercare i tre punti allo Zini, perché al Picco il fattore campo sarà caldissimo e la Cremonese non gioca mai per gestire ma ha una sua fisionomia. Per indirizzare la finale sarebbe meglio sfruttare la gara dello Zini. Saranno due gare fondamentali, ma partire con la vittoria darebbe spinta ed entusiasmo».
Intanto il pubblico cremonese ha capito il momento e ha risposto con il record di spettatori domenica scorsa.
«Ne abbiamo bisogno del pubblico, perché ti dà la carica che ti fa sentire apprezzato. Sentire uno stadio intero incitare la squadra è qualcosa di positivo e sarà necessario farlo anche contro lo Spezia. Vedremo gare che si giocheranno sui particolari, sul dettaglio e quindi avvertire il sostegno da parte del pubblico fin dall’arrivo del pullman ti dà la forza in più per andare avanti».
Domenica scorsa è andata in scena la gara perfetta, segno che quando la Cremonese parte col piede giusto può ambire a fare molto.
«Ottima Cremonese, perché quando siamo focalizzati e al massimo siamo veramente forti sotto tutti gli aspetti, ma questo lo ha dimostrato anche l’ultimo periodo del campionato per continuità di rendimento e i risultati importanti che hanno fatto crescere fiducia. Tante convinzioni si sono rafforzate. Consociamo i punti deboli nostri ma anche i punti di forza su cui lavoriamo ancora. Con la Juve Stabia lo abbiamo fatto, peccato che qualche ragazzo abbia avuto un infortunio di troppo e potrebbe saltare anche la finale. Mi auguro di recuperare qualcuno, fermo restando che le energie sono positive, c’è entusiasmo e voglia di dare il meglio. Ripeto che essere arrivati in finale è un risultato importante che vogliamo migliorare ancora».
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