06 Maggio 2025 - 14:11
Stefano Pasquinelli
CREMONA - La Cremonese in attesa che la prima squadra compia il proprio percorso, si coccola la salvezza della Primavera 1, campionato affrontato dopo 18 anni di attesa e concluso positivamente al terzultimo turno della stagione. Una soddisfazione per il responsabile del vivaio Stefano Pasquinelli che ha vissuto una stagione nuova e particolare, ma comunque ricca di risultati e riscontri positivi.
Durante il campionato, la sensazione che la Cremonese potesse salvarsi c’era. Forse non così faticosamente.
«Se mi avessero detto all'inizio - ribatte Pasquinelli - che ci saremmo salvati a tre giornate dalla fine avrei firmato subito. E’ chiaro che nel percorso ci sono state tanti momenti altalenanti, positivi e meno positivi. Siamo partiti con dei risultati poco equilibrati, nel senso di molto pirotecnici. Abbiamo avuto una fase esaltante tra fine andata e inizio ritorno con tanti punti che ci aveva reso sereni. Sapevamo però che il ritorno sarebbe stato un campionato diverso, perché le squadre ti conoscono, corrono ai ripari ed esprimono poi i reali valori. La classifica secondo me è in linea con i valori tecnici e qualitativi. Molte squadre sono andate a tappare i buchi, si sono rafforzate, noi abbiamo trovato un equilibrio differente nel girone di ritorno e ci siamo dovuti adattare. Vedevamo l’obiettivo lì e forse c’è stata apprensione che ci ha fatto venire la ‘gambetta corta’. La conclusione è stata l'epilogo migliore che si poteva aspettare. Come ha detto qualcuno, abbiamo iniziato con l’Atalanta e finito con l’Atalanta».
La differenza abissale nei risultati tra andata e ritorno (dal 4-3 contro la Roma all’1-0 di molte altre gare) fa parte del processo di crescita della squadra?
«Credo che sia una fotografia che riguarda tutte le squadre. Si è passati da gare con tanti gol e sfide più tirate ed equilibrate. Noi abbiamo avuto una fase altalenante con più partite all’interno della stessa gara. Un inizio condito dall’entusiasmo della promozione, poi è arrivato equilibrio sistemando qualcosa. Abbiamo chiuso l’andata a quota 25 e possiamo chiudere il ritorno a quota 25. Riconfermarsi, secondo me, è una cosa positiva, però l'obiettivo più importante è stato raggiunto grazie al lavoro quotidiano e all'attenzione nei minimi dettagli».
Molti ragazzi hanno affrontato la stagione con la novità di essersi legati ancora di più contrattualmente alla società e vivendo l’atmosfera della prima squadra.
«Una situazione in parte dettata dalle modifiche regolamentari della Federazione, in parte dalla volontà del club di impostare il suo futuro. Ai ragazzi diciamo sempre che quello del contratto non è un punto d’arrivo ma di partenza che delinea un percorso da seguire. Poi bisogna capire come uno lo prende ma dovrebbe essere una carica stimolante sapere di avere la fiducia della società. Certamente essere professionisti cambia la loro visione e la loro percezione, si sentono più vicini al calcio vero e devono costruire il proprio futuro ogni giorno perché quello che fai oggi domani non conterà più. La Primavera 1 come campionato ha dato una prima infarinatura di quello che dovranno aspettarsi. La prima squadra fa parte del percorso che devono conquistare».
Nei vivai fioccano i giocatori stranieri, ma il capocannoniere del campionato è italiano ed è della Cremonese. Giacomo Gabbiani ha firmato una bella stagione eppure un paio di mesi fa il direttore sportivo Giacchetta sia era stupito che la nazionale Under 19 non lo avesse considerato.
«Sottolineo inoltre che Gabbiani è un 2006 quindi al primo anno e ha dato visibilità al lavoro compiuto negli anni dalla Cremonese. Il fatto che sia il migliore bomber gratifica tutti ed è motivo di orgoglio, ma dimostra che il coraggio e la lungimiranza di costruire dei progetti per questi ragazzi pagano. La criticità arriva al termine del percorso per cui bisogna dare i giusti strumenti ai ragazzi per potersi approcciare al professionismo perché il salto è molto grande. Per quanto riguarda la nazionale c’è un modus operandi ben preciso che non sempre si sposa con quelle che sono le caratteristiche di tutti i giocatori. Certo sarebbe motivo di orgoglio se qualche nostro ragazzo vestisse un domani l’azzurro, come è già capitato ad altri in fasce di età inferiori».
Sarà più difficile ripetersi l’anno prossimo visto che si vive sui cicli? La Cremonese da anni aveva cominciato a costruire squadre sotto età.
«A questo proposito la scorsa settimana nella gara playoff dell’Under 16 stavamo riflettendo che contro il Bologna avevamo cinque 2010 in una rosa da venti e che avremmo voluto proseguire su questa strada. Si chiude il ciclo per qualche ragazzo 2005 ed è giusto che va anche affrontare un percorso nei grandi. L'anno prossimo avremo la fortuna di aver vissuto una stagione, quindi saremo un pochino più esperti nell’approcciare il campionato rispetto quest'anno. Sarà più difficile, perché dovremmo colmare qualche partenza protagonista nei precedenti campionati di Primavera 2 ma allestiremo una squadra competitiva. Lavoriamo sullo scouting ma abbiamo tanti ragazzi che già quest'anno hanno vissuto il campionato. L’anno prossimo avremo anche l’Under 18, un ulteriore step per questi ragazzi. L'obiettivo è crescere sempre più ragazzi qualitativi da presentare alla prima squadra».
Salvezza della Primavera ma anche l’Under 17 femminile alla fase nazionale e i playoff dell’Under 16.
«Purtroppo l’Under 16 si è già fermata ma siamo orgogliosi che le nostre ragazze siano tra le prime 16 in Italia. Gianluca Aleo sta facendo un grande lavoro perché il progetto pesca tantissimo dal territorio».
S.E.C. Spa – Divisione Commerciale Publia : P.IVA 00111740197
Via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona : Via Cavour, 53 - 26013 Crema : Via Pozzi, 13 - 26041 Casalmaggiore