CALCIO SERIE B
12 Aprile 2025 - 13:41
Giovanni Stroppa
CREMONA - La Juve Stabia è l’esempio lampante di come le vittorie conquistate in serie siano il motore pulsante per spuntarla in questo campionato. La matricola campana infatti ha attraversato cicli di gare consecutive conditi da sconfitte e pareggi, eppure ha saputo rialzarsi sempre alternando altri periodi cui invece infilava alcuni successi consecutivi, tanto che oggi contende il quarto posto alla Cremonese, a sua volta molto più continua come risultati. Allo Zini i grigiorossi con una vittoria metterebbero più al sicuro il quarto posto allontanando una diretta rivale e quindi ecco presentarsi un altro appuntamento da circolato rosso da non fallire.
«Da qui alla fine - commenta Giovanni Stroppa - sono sei finali e gara dopo gara bisogna pensare a quello che succede all’indomani. Detto della Juve Stabia, la Cremonese ha il merito di aver continuato a ottenere risultati; anche un pareggio comunque ti porta a mantenere una classifica importante. Diamo merito alla Cremonese per il percorso che sta facendo da tempo».
La Juve Stabia è la vera rivelazione del torneo? In campo sarà una battaglia sugli esterni?
«Sono d’accordo. Seguo la Juve Stabia da tempo e l’anno scorso in serie C non c’entrava nulla per il calcio che proponeva. Seguo Pagliuca, è bravissimo, ha dato alla squadra un’identità importante. Loro in più avranno la spensieratezza che aveva il Catanzaro l’anno scorso. Come accaduto ai calabresi, la Juve Stabia era partita con ambizioni diverse ma si è ritrovata con una classifica di livello. La Juve Stabia gioca con spensieratezza e tira fuori il meglio da ogni giocatore. Non dimentico nemmeno gli attaccanti che fanno un lavoro completo. Credo sarà bello affrontarli».
La mancanza di Pickel in mezzo al campo costringe a modificare la formazione?
«Collocolo o Gelli per quel ruolo. La scelta cade tra loro due e mi sembra quella più semplice».
La Juve Stabia segna poco ma sa essere cinica.
«Per noi è fondamentale non ripetere l’errore di concedere la palla all’avversario facilmente. A Reggio Emilia abbiamo concesso contropiedi gratuiti a causa di giocate forzate. La Juve Stabia, per concretezza, è una delle più brave, nel senso che è tra le migliori squadre nel rapporto tra occasioni create a gol segnati; porta sempre a casa quello che merita».
Valoti titolare a Reggio ha convinto? A proposito di contropiede, proprio da un paio di suoi palloni persi sono nati i pericoli.
«Valoti non perderà mai la stima dell’allenatore. Ho fatto di tutto per averlo qui e il ragazzo voleva la Cremonese a tutti i costi. C’è stata una netta crescita a livello di condizione. A Reggio, terminato il primo tempo, potevo cambiare 5 o 6 giocatori perché avevamo commesso troppi errori gratuiti. Negli spogliatoi ho parlato poco alla squadra perché tutto quello che dicevano i ragazzi mentre si confrontavano era quello che avrei detto io. Infatti, nella ripresa sia mo entrati con un palleggio diverso e abbiamo portato la gara dalla nostra parte. Valoti ha commesso qualche errore, ma se si mette sul piatto della bilancia pro e contro nelle giocate, secondo me può fare quel ruolo molto bene e quindi è tenuto in considerazione».
Nelle ultime otto gare, la Cremonese ha perso una sola volta e ha segnato 18 gol, con una media di 2,25 gol a partita, mandando in rete dieci marcatori diversi. L’assenza di Vazquez ha responsabilizzato gli altri?
«Se vado a vedere il rapporto tra occasioni create e gol fatti, siamo molto in fondo alla classifica. Vuol dire che siamo sempre in credito. Vazquez è il cannoniere, ma quante volte siamo arrivati davanti alla porta con altri giocatori? Tantissime volte, eppure possiamo fare molto meglio. Responsabilizzati? Non lo so. A me Vazquez manca sempre, anche solo per tenerlo in panchina perché credo che la squadra si senta più forte con la sola sua presenza».
Vandeputte è consacrato come re degli assist, quanto è cresciuto?
«Ho già spiegato come la vedo su Vandeputte. È entrato in un contesto congeniale e oggi sarebbe semplice dire che avevo ragione. Come ho spiegato, ci voleva del tempo perché toccava a lui capire dove stava e capire quanto pesa questa maglia. Lui probabilmente sentiva addosso un peso che non doveva portare. Il record di assist va bene, ma a me piacerebbe vederlo segnare di più».
Finale di stagione molto duro per la Cremonese, come gestire le forze?
«Con le rotazioni se i giocatori mi danno la possibilità di farle. Per caratteristiche, si sceglie quello che serve in base all’avversario. Aggiungo di più: tutti quanti stanno bene e quindi aspettatevi novità. Nella seduta di rifinitura ho fatto complimenti alla squadra e ho tolto anche qualcosa al lavoro perché andavamo tutti forte».
I numeri dicono che Stroppa ha dato spazio a tutti i giocatori. A parte qualche caso particolare come Folino o Moretti, spicca l’assenza di Bonazzoli che da tempo non scende in campo e a volte non lo si vede nemmeno uscire dalla panchina per scaldarsi.
«Mi fa piacere che si parli anche di Bonazzoli perché ha qualità innate ed è dentro al progetto tecnico, io lo vedo inserito benissimo. Il suo utilizzo ridotto è solo frutto di scelte tecniche. Folino, è un altro giocatore arrivato a gennaio ed ha potenzialità eccezionali. Ha avuto un impatto impegnativo, ma sta crescendo in ogni allenamento e rappresenta il futuro. È stato un acquisto perfetto».
E’ importante arrivare ai playoff in condizione atletica ottimale, ma quanto conta farlo con la testa a posto?
«A me - conclude Stroppa - interessa la testa. Le mie squadre quando arrivano in fondo alla stagione lo fanno con gamba e condizione atletica. Chiaro che fa tutto la testa in questo periodo e lo abbiamo visto a Reggio Emilia: per 10, 15 minuti siamo stati sotto pressione e abbiamo lasciato la palla alla Reggiana invece di uscire con il palleggio, ma quando sono scattate le ripartenze di Johnsen e Azzi abbiamo dimostrato che nel finale di gara avevamo ancora benzina nelle gambe».
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