27 Marzo 2025 - 13:49
Charles Pickel in azione
CREMONA - Sull’onda degli ottimi successi conquistati contro Catanzaro e Palermo, la Cremonese spinge per affrontare il rush finale della stagione alla conquista di una solida posizione nella griglia playoff. Obiettivo minimo il quarto posto riconquistato con autorevolezza, ma la voglia di andare a prendersi il terzo ai danni dello Spezia è la molla che spinge ulteriormente le prossime settimane dei grigiorossi. In questo contesto servono quindi segnali positivi, squilli di trombe che possano dare la carica, esempi di giocatori che stiano attraversando un ottimo periodo di forma. Tra questi spicca Charles Pickel che arriva galvanizzato dall’esperienza con la nazionale congolese e autore di un grande gol contro la Mauritania nella corsa alla qualificazione ai prossimi Mondiali.
La Repubblica Democratica del Congo ora guida il gruppo B tra le nazionali africane e Pickel è rientrato a Cremona in un momento di particolare euforia.
«Sicuramente - racconta il mediano grigiorosso - sto attraversando un momento molto positivo con la maglia della nazionale che mi aiuta tanto e adesso anche con la Cremonese stiamo facendo molto bene siamo. Direi che siamo molto carichi per questo finale di stagione in cui vediamo ogni gara come una finale. Questo è importante perché sappiamo che contro il Cittadella sarà una partita molto difficile perché loro sono una squadra che porta sempre problemi. Noi gio chermes come fosse una finale e spero che tanta gente vorrà venirci a seguire allo Zini».
Oltre ad aver trovato continuità in serie B, Pickel racconta come è stata la sua esperienza con la nazionale.
«Indossare la maglia del Congo è un’esperienza enorme. E’ una cosa bellissima come essere umano poter dare una mano e tornare sempre in piedi perché In Congo la situazione non è facile. Con il mio gol credo di aver fatto qualcosa di grande per tanta gente che non ha avuto la mia stessa fortuna. In Congo il calcio porta felicità, stiamo vivendo una grande momento perché siamo primi nel girone di qualificazione ai Mondiali e inseguiamo un sogno anche per la gente. Speriamo che in futuro arrivi qualcosa di più grande».
In nazionale quale ruolo ricopre Pickel e in che lingua parla?
«Io parlo sia francese, sia la lingua locale grazie a mia madre. Per quanto riguarda il ruolo in nazionale è lo stesso che ho alla Cremonese. Spesso giochiamo con due 6 (due mediani, ndr) in cui io sono uno dei due. Però quello che conta è che se mi metti in campo io do tutto e anche alla Cremonese. So benissimo di non essere uno dei migliori giocatori al mondo, ma dentro ho tanto da dare e col tempo lo do».
E’ diventato virale e moto toccante anche il video sulla festa del papà, in cui è proprio Pickel il primo a sorprendersi nel vedere le famiglie e i figli dei calciatori sul campo ad aspettare i loro padri. Un momento di grande unione, quello che serve per affrontare lo sprint finale.
«Siamo sempre stati un gruppo unito - precisa Pickel - anche se ci sono stati momenti brutti, ma il momento privato Cher abbiamo vissuto come papà è stato incredibile. Quando è arrivato è stata una sorpresa per tutti. Come giocatori abbiamo anche una famiglia che è la cosa più importante insieme alla salute ed è stato bello avere i figli in campo insieme a noi».
Qual è l’obiettivo da inseguire nelle ultime otto gare e come avete preparato la sfida contro il Cittadella che in trasferta va forte?
«Come ho detto prima andiamo avanti gara dopo gara e tutte le prossime saranno finali per noi. Sappiamo che il Cittadella è molto pericoloso, arriverà a Cremona carico, sappiamo cosa fare e siamo pronti per dare il meglio. Facciamo di tutto per vincere e inseguire i playoff».
Dopo l’esperienza in Serie A Pickel è rimasto l’ultimo straniero di quella avventura.
«Oggi siamo in B: questa è la situazione. In serie A abbiamo vissuto una esperienza meravigliosa e per me è stato qualcosa di nuovo perché per la prima volta arrivavo in Italia. A livello di risultati è finita in modo negativo ma abbiamo sentito tanto sostegno in tutto. Personalmente sono un uomo a cui piace ricambiare quando gli viene concesso qualcosa: lasciare la Cremonese dopo essere scesi in Serie B per me non è segno di rispetto. Adesso sono qui e voglio portare la Cremonese dove l’ho trovata».
Pickel esce dal campo tra gli applausi e le lodi. In che cosa ha saputo conquistare la gente?
«Io sono io, sono come mi vedete, non sono uno che dà una immagine diversa dalla realtà. Sono sempre stato me stesso, non sono perfetto, ho commesso anche errori ma credo che la gente di Cremona veda come mi comporto e apprezza quello che sono».
A inizio stagione Pickel ha trovato poco spazio, poi nelle ultime Stroppa lo lasciato in campo sempre. Cosa è cambiato?
«Io penso che il mister faccia le sue scelte e le devi rispettare. All’inizio non ho trovato molto spazio in campo, ma non ho mai pensato che fosse un errore del mister: se ti lascia fuori è giusto così. Adesso il momento è positivo e ogni minuto che giochi lo devi sfruttare al massimo e dare i meglio. Non conta cosa hai fatto ieri, conta solo quello che devi fare adesso: se hai minuti per giocare sfruttali perché non sai se torneranno ancora».
Quanto impara Pickel da compagni come Vazquez e cosa invece trasmette a loro?
«Io imparo da tutti. Sicuramente giocare con gente come Vazquez è incredibile ma io penso che tutti i giocatori devono essere se stessi, ognuno con le sue qualità. Vedere da vicino cosa riesce a a fare Vazquez con la palla è incredibile, ma ognuno resta se stesso».
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