14 Febbraio 2025 - 13:37
Giovanni Stroppa
CREMONA - Bari per Giovanni Stroppa rappresenta una sfida particolare. All’andata il pareggio gli costò la panchina momentaneamente ma il tecnico ha sempre rivendicato che già allora si cominciavano a vede i frutti del suo lavoro. Oggi che Cremonese si presenta al San Nicola a distanza di mesi?
«Domenica scorsa - ribatte il tecnico grigiorosso - ho detto che non siamo più quelli dell’andata e quindi sarà una gara diversa. Dobbiamo ancora giocarla e davanti troveremo un Bari fortissimo sia come idea di gioco che come individualità che sono di categoria superiore. Affronteremo anche un campo difficile ma allo stesso tempo la Cremonese non è più quella dell’andata e lo dimostrano le prestazioni. Stiamo bene tutti ed è bello andare a giocare con questo stato d’animo e questo stato di forma».
Parafrasando il titolo del film ‘Salvate il soldato Ryan’, la Cremonese sente addosso il peso di dover salvare il campionato per tutti?
«In questo momento, tutti i discorsi relativi a giocare o meno i playoff non mi toccano. Chiaro che mi spiace aver lasciato per strada qualcosa, ma non posso lamentarmi per impegno della squadra. Se mi guardassi dietro starei troppo male, perché a livello di prestazioni stiamo bene e tocco spesso questo tasto perché in campo si vede gioco di un certo livello. Però servono i punti e noi giochiamo per fare punti. Ne meritiamo più di quanti ne abbiamo raccolti ma andiamo avanti a pensarla così».
Il motto è guardare sempre gara dopo gara, però nelle prossime cinque sfide ce ne saranno quattro in chiave playoff: Bari, Cesena, Juve Stabia e Palermo.
«Affronteremo un ostacolo alla volta appunto, la frase è scontata ma deve essere così. Vedremo alla fine di questo mini ciclo cosa avremo fatti ma ce ne saranno altre successivamente. Adesso pensiamo al prossimo ostacolo importante. Vogliamo lavorare come nelle ultime gare, siamo concentrati su come affrontare gli avversari e su come lavorare in settimana con lo scopo di raccogliere più punti possibili».
La Cremonese ha il difetto di concedere quella palla gol che puntualmente gli avversari finalizzano.
«Sono errori e oltretutto visibili con la difesa schierata. Contro il Sudtirol abbiamo fatto girare Odogwu ed eravamo in raddoppio. In tante situazioni dobbiamo arrivare con il pensiero da difensore e non essere morbidi, specie quando la lettura è facile. Detto questo, per il resto la squadra concede davvero poco».
Vazquez non è più il solo a segnare. Un segnale atteso da tempo?
«Vorrei che Vazquez facesse sempre gol e partecipasse a tutte le azioni, ma ha sempre mantenuto un ottimo approccio alla fase offensiva. Arriviamo in area con tanti uomini per attaccare ma fa parte del percorso normale. Anche se in questo periodo Vazquez non fa gol ha comunque trovato la strada della conclusione centrando una traversa e trovando anche portieri bravi davanti».
La Cremonese appunto si conferma una squadra insidiosa dalla trequarti in su.
«Siamo una squadra completa che partecipa con tutti gli uomini alla fase offensiva e sa dominare il campo quando ha la possibilità di farlo. A volte ci sono gare in cui serve più la fase difensiva. Siamo arrivati a un punto che dalla panchina entrano giocatori che sono decisivi e faccio loro i complimenti. A parte Gelli oggi sono tutti possibili titolari ed è quello che volevamo da inizio stagione. La squadra mi dà molta fiducia, posso iniziare con un undici e cambiare tranquillamente perché tutti meriterebbero di giocare».
De Luca ha segnato tre gol in due gare: può tornare titolare? L’impatto di Azzi è stato poi positivo.
«Azzi potrebbe anche iniziare a destra con un altro a sinistra e viceversa. Secondo me come condizione è ancora un po’ indietro. Per De Luca il fatto di entrare e sentire lo stadio che lo incita è una soddisfazione personale. Siamo riusciti a proteggerlo in un certo senso, perché il ragazzo aveva sbagliato qualche pallone e si sentiva condizionato dai giudizi. Siamo contenti che sia rimasto perché aveva la possibilità di andare via, ma su di lui puntiamo e ci può dare tanto. Deve solo continuare così ed è bellissimo per lui e per la squadra. La vicinanza tra squadra e tifosi che si è creata specialmente allo Zini rende l’atmosfera migliore».
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