Vanoli a Treviso con più certezze

CREMONA - Demis Cavina guarda alla trasferta di Treviso con serenità: non per eccesso di sicurezza, ma per le sensazioni che la squadra gli ha trasmesso dalla vittoria di Varese ai giorni successivi di lavoro. I due punti raccolti non solo spezzano un lungo digiuno in classifica, ma offrono al coach una chiave di lettura sia del presente che del passato.
«La vittoria contro Varese ha dato la consapevolezza che la strada era quella giusta dopo una serie di gare dove non abbiamo mosso la classifica pur giocando una buona pallacanestro».

Che settimana è stata quella biancoblù?
«Per quanto riguarda il lavoro non è cambiato nulla per lo staff e la squadra: la forza più grande è che tutti hanno lo stesso atteggiamento. La situazione in classifica necessitava di questa vittoria e sono contento per i ragazzi perché non hanno mai preso batoste. Quello che ci è capitato poteva uccidere sportivamente qualsiasi atleta, invece abbiamo durezza mentale».

A Treviso un mese fa la situazione era difficile, poi sono arrivate quattro vittorie di fila. Anche la Vanoli può aprire una serie?
«Non possiamo paragonare la nostra situazione con quella degli altri. Noi abbiamo la stessa possibilità di aprirci se teniamo alta la determinazione».

La vittoria aiuta anche a leggere il passato?
«È veramente difficile raccontare queste cose a una platea di tifosi che a prescindere dagli obiettivi di inizio anno vorrebbe sempre vincere. Quando hai poche vittorie è dura dover parlare e motivare la situazione ma è il mio ruolo e certe volte sarebbe meglio il silenzio. Il nocciolo è proprio quello: da parte nostra sappiamo che è mancato il risultato ma non la consapevolezza di potercela fare. Oggi abbiamo una squadra nuova ma la serenità e la determinazione sono andate sempre oltre i risultati. È il modus operandi che ho trasferito a giocatori e staff. Dal nostro punto di vista ci limitiamo a commentare e giudicare ma quello che stiamo facendo dice che siamo sulla direzione giusta. Varese ci ha aiutato a capire con i fatti che la strada è giusta».