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CALCIO SERIE B

Giacchetta: "Cremonese più giovane ma ugualmente competitiva"

Il direttore sportivo parla del mercato appena chiuso: "Spiazzati da Coda, abbiamo rivoluzionato l'attacco per pescare gol da più giocatori"

Ivan Ghigi

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03 Settembre 2024 - 13:37

Giacchetta: "Cremonese più giovane ma ugualmente competitiva"

Simone Giacchetta

CREMONA - A disposizione di Stroppa una rosa di 25 elementi con una età media più bassa rispetto alla scorsa stagione, che punta a trovare gol più dal collettivo che non da un singolo giocatore, onde evitare dipendenze particolari. Con l’obiettivo dichiarato di migliorare se possibile quanto fatto l’anno scorso, mantenendo alto il tasso di competitività della squadra sia al suo interno che nei confronti con le altre protagoniste della serie B.

Simone Giacchetta traccia le caratteristiche con le quali ha svolto il lungo lavoro sul mercato e il direttore sportivo grigiorosso si dice contento per aver centrato quasi tutti gli obiettivi prefissati. Ora per le mani ha ancora le patate bollenti di Bertolacci e Okereke «ma sono diverse le società che si sono ritrovate in casa esuberi».

«Finalmente - esordisce Giacchetta - possiamo pensare solo al campionato che è l’obiettivo principale del nostro percorso. Siamo stati protagonisti di tante operazioni in entrata e tantissime altre in uscita e mi riferisco ai calciatori sotto contratto che quest’anno indosseranno altri colori. Rispetto all’anno scorso ci siamo ringiovaniti rimanendo competitivi e riteniamo di avere rinforzato la squadra elevando la qualità della rosa che oggi ha un livello medio omogeneo. Abbiamo lavorato seguendo le idee di calcio del nostro allenatore. Con Stroppa un anno fa abbiamo compiuto un percorso di altissimo livello, abbiamo sfiorato la serie A e abbiamo giocato una finale playoff e l’idea è di essere ancora competitivi per raggiungere il massimo che si può ma non è semplice. Non basta solo il valore tecnico dei calciatori, ma serve condivisione, unione, spirito di appartenenza ai colori e la coesione con la città e i suoi tifosi. Cremona è molto legata alla squadra e si avverte la pressione della città che spinge per raggiungere obiettivi migliori. Noi ci impegneremo al massimo».

Giacchetta ha lavorato «grazie alla proprietà che ci ha dato la possibilità di fare mercato da protagonisti. Siamo stati subito aggressivi con Fulignati e Vandeputte e questo ciò ha fatto iniziare bene. La proprietà ancora una volta ci ha permesso di lavorare al meglio per essere performanti sul mercato prendendo giocatori di altissimo livello per la categoria e a loro offriamo strutture e servizi di primo livello. Chi viene alla Cremonese sa che viene in un top club di B».

Su Vandeputte, Stroppa ha sempre affermato che la società sapeva benissimo dove avrebbe giocato in campo. Giacchetta conferma.

«Vandeputte lo conosciamo e sappiamo che si adatta anche alla posizione di mezzala. Faceva il quinto a Viterbo e la mezzala a Vicenza, ma nel 3-5-2 di Stroppa la mezzala si allarga e parte. Non mi soffermo sul ruolo statico, ma sull’idea di calcio che prevede per Vandeputte in pratica le stesse funzioni che aveva a Catanzaro».

La Cremonese è un top club di B e i giovani oggi cercano più la possibilità di giocare che di crescere. E’ stato difficile trattarli?

«Abbiamo avuto la possibilità di poter competere per inserire giovani di alto profilo, in modo particolare Nasti e Barbieri due che abbiamo voluto fortemente. Non è stato semplice ma siamo riusciti a portarli a casa,. Contiamo su Under 23 di alto livello: vanno accompagnati e sostenuti, come Moretti o come Milanese dal quale mi aspetto qualcosa di buono perché il ragazzo tecnicamente è molto dotato».

Sono ben 19 i giocatori usciti in prestito. Un patrimonio di giocatori che da quest’anno si arricchisce anche dai giovani professionisti della Primavera.

«Con il settore giovanile abbiamo cominciato a produrre professionisti, vuol dire che siamo nella direzione giusta. La quota di nuovi professionisti è vista in ottica prima squadra ma la loro crescita  passa anche attraverso il mercato, perché difficilmente adesso possono avere un impatto diretto con la prima squadra. Hanno bisogno di un percorso lungo ma la Cremonese ha la necessità di produrre calciatori. Diversificando gli investimenti abbiamo anche preso ragazzi altrove che vanno a farsi le ossa. Rocchetti gioca alla Juve Stabia in B, Stuckler ha segnato con la Giana in C, nel Foggia protagonista brilla Zunno».

L’attacco è stato il reparto più rivoluzionato.

«E’ il reparto con più giocatori nuovi sicuramente, meno esperto e più fresco, più voglioso di dimostrare. Abbiamo risorse con caratteristiche diverse l’una dall’altra. La scelta che ci ha spiazzato è stata quella di Coda di andare alla Sampdoria, quindi ho pensato di fornire a Stroppa caratteristiche diverse mettendo insieme attaccanti che possono fare gol. Eravamo attaccati a un solo giocatore, oggi pensiamo di poter trovare i gol da più elementi. La gara di Reggio Emilia rende l’idea. Stroppa voleva mantenere Vazquez anche come punta e questo avrebbe tolto spazio a Tsadjout, ecco perché è stato sacrificato. Senza dimenticare che alle punte va aggiunto anche Johnsen. Magari non avremo un solo giocatore di riferimento, ma alla fine conterà il senso del gruppo e lo spirito di sacrificio».

Restano da piazzare Okereke e Bertolacci.

«Abbiamo fatto più 30 uscite e sono tante le società che a mercato chiuso contano giocatori in sovrannumero. Okereke era vicino a un club di serie A ma poi è sfumato. Staimo lavorando sul mercato estero. Bertolacci vediamo cosa potrà avere. Mi auguro che Okereke verrà sistemato a breve perché merita di fare un campionato diverso dalla serie B».

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