22 Agosto 2024 - 18:21
Farias e Morelli
CREMONA - Mancano poco all’inizio della XVII edizione dei Giochi Paralimpici di Parigi, il 28 agosto è prevista infatti la cerimonia inaugurale che si terrà alle 20 negli Champs-Elysées e in Place de la Concorde. Due i rappresentanti cremonesi: Esteban Farias ed Efrem Morelli.
"Dopo il pass olimpico ottenuto e il terzo posto agli Europei di Szeged, con i miei allenatori ci siamo solo concentrati sulla preparazione in vista dei giochi paralimpici di settembre" ha detto Farias. "Gli allenamenti si sono svolti in Bissolati, un po’ nel raduno di Castel Gandolfo e da un paio di settimane nel raduno con la nazionale qui a Ferrara. Domenica ritorno a Castel Gandolfo e il 2 settembre parto per Parigi, dove il primo appuntamento sarà il 6 con le qualifiche, a cui faranno seguito le semifinali l’8 mattina e la finale nel pomeriggio. Stiamo lavorando tanto. Nella prima parte ho fatto tantissimi chilometri, ora ci siamo concentrati di più su velocità e resistenza, poi in questi ultimi giorni faremo solo pura velocità".
Come sta vivendo questo momento e cosa significa l’Olimpiade?
«Sono tranquillo e sereno, me la sto godendo. Sto lavorando molto seriamente, ma anche grazie al presidente Maurilio Segalini e a Claudio Salami che mi hanno sempre dato una grossa mano, non sento, almeno, per ora, la pressione. Per me l’Olimpiade sarà una nuova sfida, una nuova esperienza che arriva dopo anni complicati. È qualcosa di diverso da tutte le altre gare, è la conclusione di un percorso nato più di 10 anni fa per cui ho lavorato tanto».
Obiettivo?
«Sinceramente non lo so... Già esserci sarà una piccola soddisfazione che mi compensa per l’impegno che ci sto mettendo e credo anche un motivo di orgoglio per tutta la Bissolati. So che a causa dei problemi fisici che ho avuto, mi manca tutta la preparazione invernale, ma punto a fare qualcosa di importante e arrivare più in alto possibile. In compenso a Parigi sarò tranquillo, senza pressioni. Per la gara spero che arrivi un bel temporale che muova l’acqua e azzeri la tecnica. Con simili condizioni conterebbe molto di più la grinta e la voglia di fare e in questo sono sempre stato molto bravo. Gli avversari da tenere sotto controllo saranno probabilmente cinque. Il favorito è l’ungherese Peter Kiss che si è nassosto per tutta la stagione. A me ha detto che aveva un problema al petto, ma poi ho parlato con il suo connazionale Suba che mi ha rivelato che sta molto bene, Credo sia un po’ di pretattica».
Pronto anche Efrem Morelli nuotatore nato a Crema.
«Potrebbe essere l’ultima vista l'anagrafe, ma chissà...» racconta a due giorni dalla partenza per Parigi, il plurimedagliato atleta delle Fiamme Oro. Efrem nel 2000 si avvicina al nuoto a seguito dell’incidente che gli causa una paraplegia. L’apice della sua carriera è rappresentato dall’oro con record del mondo nei 50 rana ai Mondiali di Londra del 2019.
Un gran risultato.
«A Londra sono legati ricordi bellissimi, è stata fin qui anche l’Olimpiade più bella, sia a livello organizzativo che come impianti».
Ora però, testa e cuore sono rivolti a Parigi dove punta tutto sulla sua gara regina, quella dei 50 rana.
«La mia gara principale è in programma il 29 agosto. I 50 rana sono quelli in cui ho più possibilità di andare a medaglia».
Comunque andrà e scaramanzia a parte, Efrem tornerà poi in piscina per la seconda gara, quella dei 150 misti, il 2 settembre, per poi giocarsi un posto nella staffetta mista 4 per 50, il 5 settembre. A Tokyo 3 anni fa è rimasto giù dal podio per un soffio...
«Sono arrivato quarto a dieci centesimi dal bronzo, un disastro. È chiaro che vorrei potermi prendere la rivincita a Parigi, ma le varianti sono molte. Siamo in sette o otto atleti sugli stessi tempi, quindi la gara è apertissima».
Sarà la sua quinta Olimpiade, come se l’aspetta?
«Credo che sarà molto bella, prima di tutto perchè in Europa, cosa che ci darà anche più visibilità. Mi aspetto di trovare un bell’ambiente e una grande atmosfera. Tokyo è stata un’esperienza poco entusiasmante, al di là della delusione per il quarto posto, c’erano tutte le regole Covid, orari sfasati... Insomma tanti aspetti non sono stati molto belli».
Le gare sono tre, ma le speranze di medaglia?
«Tutte le speranze di medaglia sono rivolte alla mia gara, quella dei 50 rana. Nelle altre non sono competitivo, ho fatto il tempo per qualificarmi, solo quello. La staffetta mista poi, è la prima volta che viene proposta in questa formula. Corrono due uomini e due donne ognuno in uno stile diverso, quindi è difficile prevedere come andrà. Non è neanche ancora sicuro che la correrò, perchè si deciderà un giorno prima della gara, in base ai risultati fatti. Diciamo che io sono nel gruppo dei papabili perchè ho fatto il tempo per essere nei 4».
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