16 Agosto 2024 - 15:28
Stefano Pasquinelli
CREMONA - Scatta anche il campionato Primavera 1 per la squadra allenata da Elia Pavesi: alle 18.30 di sabato i grigiorossi iniziano in casa dell’Atalanta per un battesimo di altissimo livello. Capitan Lordkipanidze e soci successivamente si misureranno con Roma e Inter: un avvio davvero tosto. A parlarne è Stefano Pasquinelli, responsabile del settore giovanile grigiorosso.
«È una partenza importante — dice Pasquinelli — che ci metterà subito nelle condizioni di dover approcciare nel migliore dei modi un campionato di livello alto. Quest’anno si andrà in campo con la novità delle Under 20 e non più delle Under 19. Per la Cremonese saranno tante le novità e ci affacciamo con l’entusiasmo giusto ma anche con l’adeguata preparazione per poter disputare il migliore campionato possibile. Non ci poniamo limiti ma l’obiettivo è di mantenere la categoria».
La proprietà della Cremonese tiene molto a questo obiettivo e ha lavorato per strutturare ancora di più una squadra che si presenta come la schiaccia sassi del campionato Primavera 2.
«Questa potrebbe essere un’arma a doppio taglio nel senso che da un lato può fare drizzare le antenne agli altri, ma dall’altro ci siamo detti di prendere quanto di buono fatto la scorsa stagione sapendo che quest’anno sarà tutto diverso sotto tanti punti di vista. Credo che tutti ci aspettano agguerriti o con una consapevolezza diversa».
Intanto la rosa è stata arricchita. Su quali fronti avete lavorato?
«Alcuni elementi sono usciti per limiti anagrafici o scelte tecniche e abbiamo voluto rinforzare. Non è però ancora terminato questo percorso di rinforzo; siamo andati a colmare quelle che secondo noi erano le aree dove squadra aveva necessità per affrontare la stagione nel migliore dei modi. Abbiamo puntato su ragazzi che potessero darci qualcosa in più, ma guarderemo ancora nei prossimi 15 giorni se ci saranno altre possibilità».
In questa campagna di rafforzamento avete avuto rapporti con altri club?
«Credo che la dimensione della Cremonese sia cambiata: abbiamo ragionato su noi stessi, nel senso che la Cremonese è arrivata a punto tale che non deve più valorizzare i giovani degli altri ma individuare invece i propri ragazzi che possono maturare per la prima squadra. Ci troviamo quindi nella condizione di dover e poter valutare internamente quelle che potrebbe essere le nostre risorse per il futuro. In questo senso parlano i contratti da professionisti che abbiamo fatto ad alcuni ragazzi, anche perché la normativa nuova impone osservazioni e ragionamenti ben specifici sui profili che potrebbero avere una prospettiva futura».
Il tecnico Elia Pavesi porterà avanti le stesse idee di calcio del passato?
«L’idea è ripartire da quanto fatto la scorsa stagione. Resto convinto del fatto che bisogna sapersi adattare alle caratteristiche dei ragazzi e quindi dovremo sfruttare nel migliore dei modi i singoli contestualizzandoli al livello del campionato o dell’avversario».
Ricordiamo che la partecipazione al massimo campionato giovanile professionistico manca da 18 anni.
«Questo deve essere motivo di orgoglio per Cremona e per la Cremonese. Da questo punto di vista la società già dallo scorso aprile, quando abbiamo avuto la certezza della promozione, si è mossa per attivarsi a colmare le necessità che il campionato Primavera 1 impone: abbiamo migliorato il manto erboso e la struttura del campo Soldi per soddisfare le richieste regolamentare. Stiamo lavorando da 4 mesi a livello organizzativo: la proprietà ci tiene a figurare nel migliore modo possibile. C’è poi anche la novità della vetrina televisiva che dà un risalto differente. Allo stesso tempo è un’opportunità per tutti e dobbiamo farci trovare pronti nel migliore dei modi».
Quale impatto avrà questa nuova stagione sul vivaio?
«Il passaggio in Primavera 1 la società aveva provato a raggiungerlo anche in passato. Ora ce l’abbiamo fatta proprio nel momento in cui l’intera società sta vivendo un grande percorso di crescita. Questo ci impone di dover lavorare ancora di più sulle categorie inferiori, perché dobbiamo preparare i futuri ragazzi che potranno fare parte della Primavera e della prima squadra. Dobbiamo ragionare su tutte le categorie: siamo ancora più incentivati a fare meglio e con più qualità. La nostra rosa è formata da giocatori cresciuti per il 50% nel club e non è un dettaglio da poco: le regole che prevedono otto giocatori locali e altrettanti italiani non ci hanno trovati impreparati ma lavoreremo per fare sempre meglio perché dall’anno prossimo dovranno essere dieci più dieci».
Anche a livello di reclutamento la Cremonese oggi gode dei risultati ottenuti?
«Sicuramente qualcosa è migliorato con i successi ottenuti: abbiamo visto una sterzata importante su come è vista la Cremonese. Il reclutamento di nuove leve forse è la parte più importante che va di pari passo alla formazione, ma il fatto di avere una prima squadra che ha sfiorato la promozione in serie A e l’ha giocata due anni fa, oltre alla presenza di una Primavera 1 conferisce una immagine e un appeal diverso all’esterno. Questo ci impone di monitorare l’intero territorio nazionale oltre che quello regionale e provinciale. Proseguiremo sul solco tracciato anni fa».
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