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CALCIO SERIE B

"Cremo: serve la tattica della serva"

Simone Guarneri spiega come vincere la doppia finale contro il Venezia

Fabrizio Barbieri

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28 Maggio 2024 - 20:58

"Cremo: serve la tattica della serva"

La gioia dopo il gol al Livorno nella finale playoff

CREMONA - Era il 14 giugno del 1998. Il caldo di Perugia come luogo del delitto, il Livorno come avversaria del duello e dopo 117’ di battaglia a restare in piedi con la pistola fumante Simone Guarneri. Cremonese promossa in serie B, il ragazzo di Piadena autore della rete decisiva su punizione. È quella l’ultima finale playoff vinta dai grigiorossi. A distanza di 25 anni l’emozione è la stessa e si spera che anche l’epilogo possa essere il medesimo giovedì e domenica contro il Venezia. A spiegare come si fa a vincere partite del genere ci pensa proprio Simone Guarneri.

Cosa serve fare per battere i veneti?
«Sono partite difficili, dove fondamentale sarà non fare errori. Soprattutto è importante non avere cali di attenzione in difesa. La Cremonese però sta bene, sia fisicamente che mentalmente. Contro il Catanzaro ero allo stadio e ho visto una grande squadra, capace di fare selezione».

Come si vive il prepartita nello spogliatoio?
«C’è sempre tensione. Durante gli allenamenti si cerca di non pensare alla gara, ma è difficile estraniarsi. Noi ai tempi avevamo fatto qualche giorno di ritiro a Perugia. Ora le cose sono diverse, si gioca tra andata e ritorno, ma credo che le sensazioni siano le stesse di allora...».

Cosa deve fare l’allenatore?
«Vi racconto un aneddoto su mister Giampiero Marini che allora fu determinante. Il giorno della partita siamo entrati nello spogliatoio e sulla lavagna c’era scritto: ‘oggi la tattica della serva ci farà vincere’. A dire il vero non ho mai capito cosa volesse dire... La verità è che Marini ci disse che quella gara l’avevamo già vinta, glielo aveva detto la maga... Alla fine ci ha dato convinzione e oggettivamente ha avuto ragione lui».

La Cremo sta bene, ma anche il Venezia.
«Di certo i nostri avversari hanno in attacco due colossi come Pohjanpalo e Gytkjaer. Ma ho visto Antov, Ravanelli e Bianchetti in grande forma e possono limitarli parecchio. In avanti la Cremonese credo che sia più imprevedibile e abbia tante soluzioni. Coda è una sicurezza, Buonaiuto ha dimostrato di aver recuperato la condizione e nell’uno contro uno è pericolosissimo, Johnsen dalla panchina può cambiare le cose. A centrocampo sarà una bella sfida con Tessmann e Busio del Venezia che mi piacciono tantissimo».

La doppia finale, con il Venezia avanti in caso di parità di risultati, non è facile da gestire.
«Conosco mister Stroppa dai tempi dell’Alzano quando eravamo compagni di squadra assieme al grande Madonna. So che è uno che non si accontenta mai e che punta sempre a vincere. Serve sfruttare il buon momento e non rallentare».

Ci sarà il fattore Zini.
«Da sfruttare. Contro il Catanzaro è stato un vero spettacolo. La nostra curva è incredibile».

Dopo Guarneri, chi sarà decisivo nella finale?
«Castagnetti, magari su punizione allo scadere».

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