16 Maggio 2024 - 17:50
Matteo Bianchetti
fabrizio barbieri
cremona Matteo Bianchetti sarà il capitano della Cremonese ai playoff. Quei playoff che ha vinto con la maglia del Verona nel 2019. Difensore centrale da sempre, ma anche destro, oppure sinistro a seconda delle necessità. E giocare più esterno non gli dispiace: «Se mi avessero detto il mio ruolo preferito prima della stagione avrei detto centrale, poi mister Stroppa mi ha dirottato più largo. All’inizio è stato complicato, poi lavorando mi sono abituato e anche appassionato. Mi diverto di più, riesco a entrare nella spinta della squadra. Adesso mi piace molto giocare da braccetto sia destro che sinistro. A seconda della posizione faccio cose diverse utilizzando il piede forte e quello debole».
La finale di Coppa Italia ha insegnato che non sempre la squadra più in forma ha la meglio in un testa a testa...
«Vero. L’Atalanta veniva da un momento mentale di euforia dopo aver conquistato due finali. Poi quando giochi gare di un certo tipo conta di più essere abituati ad affrontarle. In un confronto così equilibrato conta sbagliare meno. Un errore ti può fare secco. Contano i titolari, ma anche chi entra dalla panchina. Nei playoff si giocano gare ravvicinate e non bastano undici giocatori in forma per poter arrivare alla meta, ma è fondamentale tutta la rosa. Magari a farteli vincere sono giocatori che in stagione hanno giocato cinque partite...».
Come sta la squadra?
«Abbiamo fatto una mini preparazione. C’è tanto entusiasmo, abbiamo superato il dispiacere per non essere andati in serie A direttamente. Ora siamo carichissimi e aspettiamo di capire chi affronteremo in semifinale, in cui avremo il vantaggio di due risultati su tre».
Sarà capitano della squadra. La sua missione?
«Noi vecchi dobbiamo diffondere tranquillità. Dobbiamo vivere con spensieratezza queste ultime gare della stagione. Dobbiamo vincere giocando tutti insieme, sia in campo che fuori. Il successo della finale playoff è stata una delle emozioni più belle che ho provato in carriera. Perchè è il culmine di una cavalcata e di un entusiasmo che vivi con l’intera città».
Come arriva Bianchetti all’appuntamento?
«Molto bene. Ho avuto un calo fisico a inizio gennaio dopo essermi ammalato. Poi mi sono ripreso. Ho sempre avuto la piena fiducia del mister e questo aiuta parecchio. So di essere un punto di riferimento e voglio dare l’esempio. Mi sento carico».
Come si fa a preparare una gara conoscendo solo tre giorni prima il nome dell’avversaria?
«Adesso ci siamo allenati su noi stessi. La gara la prepariamo sulla Cremonese... Abbiamo il nostro gioco e la nostra precisa identità».
Chi vorrebbe tra Brescia e Catanzaro?
«Non abbiamo preferenze. Sono due squadre ostiche. Una ha un modo di giocare più aperto, l’altra punta sulle ripartenze curando molto la fase difensiva».
Lei è una bandiera. Che significato hanno questi playoff?
«Avere così tante presenze con la maglia della Cremonese è motivo di orgoglio e voglio aiutare tutti quanti a far capire quale può essere l’emozione di fare festa insieme a questa città. Due anni fa è stata una soddisfazione incredibile e voglio che tutti possano tornare a provare quelle sensazioni».
Con Stroppa voi difensori avete molta libertà.
«Il mister ci dà indicazioni precise. Dobbiamo aiutare sì la fase offensiva, ma senza sbilanciarci troppo. In qualche occasione ci siamo fatti prendere un po’ la mano e ne abbiamo pagato le conseguenze. Con Ballardini giocavamo a quattro e quindi i centrali erano più bloccati. Ma parliamo di due metodi di gioco completamente differenti».
Avete chiuso come miglior difesa del campionato.
«Siamo stati bravi. Purtroppo sul più bello le due sconfitte di fila ci hanno un po’ condizionato impedendoci di lottare fino alla fine per la promozione diretta. Nel finale abbiamo ritrovato spensieratezza e tranquillità. Arriviamo ai playoff con le giuste sensazioni».
Scaramantico? Ha fatto qualche scommessa in caso di promozione?
«Non sono particolarmente scaramantico. Nessuno mi ha chiesto di fare cose strane in caso di vittoria dei playoff».
Come vede il roster playoff?
«Di fatto si azzera un po’ tutto. Il Palermo, ad esempio, non è arrivato benissimo ma ha un fattore campo clamoroso e una rosa di alto livello. Stesso discorso per la Samp. La favorita può essere il Venezia solo per il fatto che può pareggiarle tutte ed essere promosso.. Tutti hanno dei valori».
In una stagione tre portieri. Non una cosa comune per una difesa.
«Non avere continuità in porta poteva dare qualche problema. Invece tutti si sono comportati benissimo. Noi abbiamo sempre avuto la massima fiducia, altrimenti certi risultati non sarebbero arrivati. Fa capire l’ampiezza e la forza di questa rosa».
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