30 Novembre 2023 - 20:15
Luca Vincini
CREMONA - L’ultima chiacchierata con Luca Vincini risale ai primi di luglio. Era un Vincio fresco di rinnovo, già ufficiale da una quindicina di giorni, prima pedina del nuovo roster juvino. Una conferma decisamente meritata dopo una grande seconda parte di stagione, con evidenti progressi decisivi per la conquista della salvezza. Era contento, ovviamente, con un entusiasmo genuino verso una nuova annata nella quale confermare i propri miglioramenti e, perché no, aggiungere qualche altro mattoncino. L’anno della svolta? Forse. Oggi Vincio è sereno, questa JuVi gli piace un sacco e l’avere a fianco ogni giorno capitan Magro lo stimola a lavorare ancora di più. Sul campo, ma non solo.
Innanzitutto, come sta?
«Bene, ho appena dato due esami all’università (studia Economia) e mi sento soddisfatto. Inglese e Diritto Commerciale: sul primo mi sento di essere ottimista, mentre sull’altro mi affido alla scaramanzia e non mi esprimo».
Cestisticamente parlando, invece?
«Direi altrettanto bene. È una bella situazione, i risultati aiutano e il gruppo funziona molto bene. Il fatto che ci sia armonia tra noi giocatori aumenta anche la qualità del lavoro».
Effettivamente è una sensazione che si respira anche da fuori. Non scontato dopo avere cambiato così tanto.
«Vero, il team è cambiato molto ma il clima è ottimo. Rispetto all’anno scorso siamo più esperti: Magro non ha bisogno di presentazioni e l’anno scorso ha vinto il campionato a Pistoia con Benetti, Musso ha esperienza da vendere e ne sto giusto citando alcuni. Abbiamo americani di livello, molto tranquilli e pronti al dialogo e potrei andare avanti praticamente per tutti gli elementi della squadra. Anche Costi e Sabatino, che sono giovani, conoscono la categoria».
A Magro, oltre che i gradi di capitano, è stato fin da subito assegnato il ruolo di sua ‘spalla tecnica’. Come procede?
«Un allenamento con lui non è mai banale, perché ogni giorno si impara qualcosa. Parliamo di un giocatore con una lunga esperienza ad alto livello e che è stato in Nazionale, una fonte di apprendimento continua. È molto tranquillo e trasmette serenità nel lavoro, anche se qualche volta si arrabbia quando ci ‘picchiamo’ in allenamento (ride). Sono molto contento, così come di lavorare con coach Bechi».
A livello individuale sta lavorando su qualcosa in particolare?
«Con il capitano sto cercando di migliorare a livello di posizionamento e di assorbimento dei contatti, lavorando a livello fisico e cercando di acquisire un po’ più di malizia in certe situazioni. Un altro aspetto importante è senz’altro il tiro: per fare il salto di qualità diciamo che devo diventare un pochino più 4, più ala forte, diventando pericoloso anche lontano dal ferro».
Domenica scorsa a Torino c’è stato il primo giro di boa della stagione e la classifica sembra in gran parte rispecchiare le previsioni della vigilia. La JuVi è lì, a ridosso del quartetto di testa. Classifica giusta?
«Direi di sì e per quanto riguarda la nostra direi che ce la siamo meritata. Per il momento i valori sono questi, non a caso abbiamo vinto con chi sta sotto e perso con chi sta sopra. C’è qualche rimpianto, perchè avremmo potuto avere qualche punto in più. A parte Torino dove praticamente non siamo scesi in campo, ce la siamo giocata a Trapani e con Treviglio a momenti la riprendiamo per davvero. Il rammarico vero però è all’esordio contro Cantù: eravamo avanti di 1 e palla in mano eppure l’hanno portata a casa loro quella partita».
Va però ricordato che siete stati a lungo senza un americano.
«Ed è un peccato, perchè ‘Kel’ è veramente forte, ovviamente senza nulla togliere a Medford che è un altro ottimo giocatore. Sono di Torino, Cotton me lo ricordavo da quando giocava con la maglia della mia città e ho avuto la conferma della sua qualità anche da vicino. Il suo talento è evidente e ha la capacità di darci il ritmo giusto».
A proposito di Torino, forse l’unica volta in cui non siete stati competitivi.
«Abbiamo decisamente sbagliato approccio, credo la classica giornata storta. È mancato proprio tutto, in primis quello spirito che ci ha sempre contraddistinto fin dalla prima gara ufficiale. Può capitare, sono convinto che non siamo quelli visti domenica».
Occorre resettare in fretta, perchè la prima di ritorno vi porta in dote un’altra trasferta durissima a Cantù. Potrebbe essere una buona occasione per cancellare quel rimpianto.
«Sarebbe bello, certo, ma sarà una partita difficilissima. All’andata avevano appena cambiato il coach, mentre ora saranno decisamente più rodati. Forse non avranno Baldi Rossi perchè ancora infortunato, ma nel frattempo hanno aggiunto Moraschini, un giocatore che è un lusso per la categoria. Di certo ci servirà un’altra faccia».
S.E.C. Spa – Divisione Commerciale Publia : P.IVA 00111740197
Via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona : Via Cavour, 53 - 26013 Crema : Via Pozzi, 13 - 26041 Casalmaggiore