01 Settembre 2022 - 08:57
Il tecnico Giovanni Mussa (a destra)
CREMA - «Ho sentito venire meno la fiducia della società nei miei confronti. Per guidare un gruppo e possedere la carica emotiva necessaria, devi avere un’autostima alta. Se ci si crede tutti insieme si va avanti, altrimenti è più giusto che le strade si dividano». Il giorno dopo le dimissioni, rassegnate ma non ancora formalizzate, da allenatore della Pergolettese, Giovanni Mussa spiega i motivi che lo hanno spinto a prendere una decisione sofferta, ma per lui inevitabile. Lo fa senza alzare i toni, ma semplicemente per dare una spiegazione al suo gesto. «Tengo a precisare che non ci sono stati litigi tra me e la società. Martedì abbiamo avuto una riunione a pranzo, nella quale c’eravamo io e il mio vice Alessandro Fabbro, il dg Cesare Fogliazza, il ds Massimo Frassi e il dirigente Gabriele Bolis. Abbiamo affrontato l’argomento della gestione della squadra e di come iniziare il campionato, alla luce di qualche incomprensione che era sorta. Mi sono accorto che la divergenza di vedute su come gestire la quotidianità era più ampia di quanto pensassi».
Il tecnico castelleonese precisa il concetto perché non ci siano fraintendimenti.
«Non parlo di scelte di formazione. Su quello ho sempre avuto mano libera. Parlo di come gestire la settimana e gli allenamenti. Si metteva in discussione il mio metodo di lavoro. Lì ho capito che non c’era fiducia in quello che facevo. Se non sono apprezzato e se non mi sento ben voluto, non posso lavorare».
Da qui la decisione di lasciare la società libera di fare altre scelte.
«Se posso allenare come dico io, allora poi sono pronto a rispondere dei risultati. Non ho paura dell’esonero. Se queste condizioni non ci sono, meglio fermarsi. Spero di poter allenare da un’altra parte, non importa la categoria e tantomeno i soldi. Intanto andrò in giro a vedere qualche partita e magari vedrò qualche gara anche della mia Inter».
Sul fronte della società, il responsabile della comunicazione Walter Pellegrini ha fatto sapere che non ci sono commenti. Almeno per il momento. L’interesse della piazza è ora concentrato sul nome del nuovo allenatore. L’unico nome circolato è quello di un tecnico che sta già lavorando per un’altra società. La seduta di ieri è stata diretta ancora da Fabbro che, a meno di sorprese, sabato sarà in panchina a guidare la Pergolettese nel debutto in campionato contro il Piacenza. Una bella sfida, che avrà sicuramente anche una bella cornice di pubblico. Gli emiliani stanno completando la rosa e hanno ingaggiato il difensore esterno sinistro Capoferri dal Bresca. La Pergolettese ha invece confermato l’arrivo dell’attaccante Fabio Abiuso, classe 2003, fresco campione d’Italia con la Primavera dell’Inter, dove ha disputato 39 gare realizzando 12 reti. Rientrato a Modena dopo la stagione in neroazzurro, Abiuso è stato ora girato in prestito al club cremasco.
Nel frattempo prosegue la prevendita dei biglietti per la partita di sabato. I prezzi d’ingresso sono i seguenti: Tribuna centrale, intero 30 euro, donne e Over 65 22 euro, dai 15 ai 17 anni 12 euro; Tribuna laterale, intero 20 euro, donne e Over 65 14 euro, dai 15 ai 17 anni 7 euro, fino a 14 anni ma da abbinare a un adulto 1 euro; Distinti, intero 14 euro, donne e Over 65 11 euro, dai 15 ai 17 anni 6 euro, fino a 14 anni ma da abbinare a un adulto 0,50 euro; Curva Sud, intero 11 euro, donne e Over 65 8 euro, dai 15 ai 17 anni 5 euro, fino ai 14 anni ma da abbinare a un adulto 0,50 euro.
L’acquisto dei biglietti è possibile online dal portale internet VivaTicket oppure nei punti vendita dello stesso circuito. In città sono la tabaccheria Rossi del centro commerciale Gran Rondò e il Bar Company di via Barelli. E’ possibile acquistare i biglietti in prevendita anche presso la sede della Pergolettese. Prima della gara saranno aperte le biglietterie dello stadio Voltini.
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