26 Ottobre 2022 - 05:10
CICOGNARA-RONCADELLO - «Dai Spirito Santo!!! Togli la muffa dalla Chiesa: sono sicuro che ce la faremo!!!»: con una ventata d’entusiasmo don Andrea Spreafico si schiera dalla parte del cardinale Jean-Claude Hollerich che ha esternato posizioni molto «avanzate» su un argomento spinoso come l’omosessualità e le coppie gay in particolare. L’arcivescovo di Lussemburgo, presidente della Comece ovvero la Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea, vicepresidente dei vescovi cattolici europei e relatore principale del prossimo Sinodo del 2023 e relatore principale del prossimo Sinodo del 2023, nel corso dell’intervista resa all’Osservatore Romano, ha dichiarato: «Coppie gay? Dio non le maledice. Pensate che Dio possa mai ‘dire-male’ di due persone che si vogliono bene? Nel Regno di Dio nessuno è escluso: anche i divorziati risposati, anche gli omosessuali, tutti».
Affermazioni forti che stanno scuotendo alle fondamenta la Chiesa cattolica e che hanno trovato, come detto, anche il plauso del parroco dell’Unità pastorale di Cicognara, Roncadello e Cogozzo. «Finalmente dall’arcivescovo scelto da Papa Benedetto XVI e creato cardinale da Papa Francesco arriva una riflessione tosta». Dell’intervista al quotidiano della Santa Sede «mi piace moltissimo la parte quando ci si domanda se la nostra Chiesa parla una lingua comprensibile all’uomo di oggi... oppure se è un museo canforato di robe morte e imbalsamate...». Una decisa scelta di campo, dunque, da parte del sacerdote — incaricato diocesano del Sovvenire (l’organismo che si occupa del reperimento di fondi per le attività ecclesiali) — che non ha mai peli sulla lingua quando deve esprimere il proprio pensiero.
Il cardinale Hollerich non apre al matrimonio fra persone dello stesso sesso «perché non c’è il fine procreativo che lo caratterizza, ma questo non vuol dire che la loro relazione affettiva non abbia nessun valore. Mi interesserebbe di più discutere di altri aspetti del problema. Per esempio: la crescita vistosa dell’orientamento omosessuale nella società da cosa è determinata? Oppure perché la percentuale di omosessuali nelle istituzioni ecclesiali è più alta che nella società civile?». E ancora: «Non vorrei sembrare tranchant ma, con molta franchezza, la nostra pastorale parla a un uomo che non esiste più. Dobbiamo essere capaci di annunciare il Vangelo, e far capire il Vangelo, all’uomo di oggi che per lo più lo ignora. Questo implica una grande apertura da parte nostra, e anche la disponibilità, pur fermi nel Vangelo, a lasciarci trasformare anche noi». E don Andrea: «Dai Spirito Santo: via la muffa dalla Chiesa!».
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