9 settembre 1953
Inaugurata la piscina della Baldesio
Settembre 2016
(...) E i cremonesi, videro in ciò i l coronamento di ogni loro speranza e trassero un gran respiro di sollievo. Dunque era prop r i o finita! Arrivavano i giornali di Milano, il « Corriere della Sera » pubblicava, incorniciato a lutto, l'annuncio dell'armistizio , le copie venivano contese perchè tutti volevano leggere, volevano sapere.
La campana del Torrazzo scoccava le 8 quando inattesa, terrorizzante, rimbombò lontana la prima cannonata. Poi segui u n fuoco continuo, t a m b u r e g g i a n t e , al q u a l e fece immediatamente eco quello d e l l e artiglierie postate sul piazzale. Suonarono le sirene dell'allarme aereo, le strade si spopolarono, ehi era troppo lontano dalla p r o p r i a casa, domandò ospitalità in qualche a l t r o edificio. Sarà interessant e ric'orctare che la prima gran a t a cadde in via Guido Grandi, all'angolo di v i a Breda. Le scheggio, lasciarono iraccie su! muro di cinta di un giardinetto che oggi non esiste più: al suo posto ò sorta u na casa moderna. Dalle loro cantine, i cremonesi potevano seguire, per mezzo del r o m b o dei cannoni, l 'andamento della piccola battaglia di Cremona. Perchè i tedeschi avessero preferito recarsi in campagna per spar a r e le p r i m e cannonate anziché iniziare il combattimento sul piazzale di porta Venezia, non si " saprà mai. E' certo però che dieci minuti dopo l 'inizio ' degli spari, essi erano nuovamente sul piazzal e dì "porta Venezia, ove in pochi istanti debellarono le forze italiane. Nello stesso momento, tutti i soldati di pattuglia presso gli edifici pubblici, abbandonarono le armi e si dettero alla fuga La notizia dell'esito infausto dei combattimenti, giungeva pelle caserme. I soldati gettavano le uniformi...
A distanza di dieci anni si ha modo di giudicare con più esatta valutazione gli avvenimenti del fatale 8 settembre. C'è però da chièdere a quanti ancor o~gi deplorano che ITtalia abbia abbandonato la lotta prima che l'alleat a Germania l'avesse condott a a fondo, se in buona fede si sentirebbero di affermare che quella mantenuta solidarietà avrebbe potuto mutare le sorti già decìse dalia guerr a ; e se non si rendono pertanto conto del disastro cui sarebbe andato incontro il paese s e d i quella Ostinazione avesse dovuto subire le conseguenze. C'è a cancellare gli ultimi dubbi che potessero renderli esitanti a dar risposta a tali domande, che lo stesso uomo fatale che avrebbe dovuto impersonare quella loro volontà di andare in fondo, in realtà non solo ebbe intenzione ma cercò a mezzo di emissari di trovare in tempo il modo di trarre l'Italia dal baratro con una pace separata. C'è in quello che potrebbe estere l'ossequio al principio morale dell'alleanza da protrarre oltre lo stesso annientamento, un elemento alternativo quale è quello che, se u n paese h a diritto di aver la solidarietà di u n l i t ro nella condotta a fondo della guerra non si vede...
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