20 ottobre 2003
Ottobre 2020
CITTÀ DEL VATICANO — Giovanni Paolo II ha sempre sentito madre Teresa di Calcutta accanto a sé, e ora l'ha voluta ancor più vicino alla Chiesa proclamandola beata, vicino a quella Chiesa «libera di orpelli» che tanto piace alla gente semplice che ieri mattina, proveniente da tutto il mondo, ha affollato in 300 mila piazza San Pietro e dintorni.
Una cerimonia che ha rappresentato per il Papa l'ennesimo bagno di folla festoso e commosso, quando al termine della messa ha percorso tutta la piazza del Bernini in auto scoperta, benedicendo e salutando con fatica le migliaia di fedeli che applaudivano, con le lacrime agli occhi, colpiti dalla sofferenza dell'uomo.
Alla fine la cerimonia è stata una festa, semplice, come sarebbe piaciuta alla suora albanese. Una celebrazione con canti e danze indiane, sicuramente più gioiosa della messa per i 25 anni di pontificato, in una giornata in cui tutto, ma proprio tutto, è filato liscio e senza problemi, nonostante l'enorme massa di persone. Una festa anche per i più poveri, per gli emarginati, per i senza casa, che per un giorno hanno potuto essere vicini al Papa e che, come ospiti di riguardo, sono stati invitati a un vero e proprio pranzo in Vaticano, trattamento riservato di solito solo a pochi eletti.
Davanti a una folla immensa, multietnica e multireligiosa, colorata negli abiti e nella pelle, il Papa ha proclamato beata «la piccola donna innamorata di Dio», che ha sempre considerato una santa e che tale avrebbe voluto fare subito, saltando la tradizione e le procedure. Ma anche il Papa a volte deve rinunciare ai suoi desideri e ieri ha letto soltanto la formula di beatificazione, passaggio importante e indispensabile che impegna la sua autorità di pontefice. Ma, per il resto, per la prima volta non ha pronunciato neppure poche parole dell'omelia, parlando solo brevemente all'Angelus.
Tuttavia, nonostante tutto, stanco e senza parole, ha presieduto la beatificazione della suora nata albanese, fattasi indiana per amore dei più poveri della terra, premio Nobel per la pace nel 1979 e fondatrice di un piccolo esercito di circa 4.500 suore che in 132 paesi del mondo vivono il suo stesso stile di vita.
S.E.C. Spa – Divisione Commerciale Publia : P.IVA 00111740197
Via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona : Via Cavour, 53 - 26013 Crema : Via Pozzi, 13 - 26041 Casalmaggiore