18 marzo 1966
Marzo 2020
Il recupero d'emergenza ha funzionato magnificamente e Armstrong e Scott alle 6,20 salivano a bordo del cacciatorpediniere "Mason„ - La causa del movimento rotatorio che ha costretto i due astronauti a sganciarsi è stato il guasto di un ''getto di posizione'' - L'interrogativo è ora questo: è stato un guasto autonomo oppure è dipeso dall'aggancio con il veicolo "Agena„?
CAPE KENNEDY. 17 — Astronauti e tecnici di Cape Kennedy e Houston 'Texas, attendono con ansia che i nastri delle conversazioni dei piloti della «Gemini 8» (nei minuti che hanno preceduto l’ammaraggio di emergenza) e l’esame della stessa capsula rispondano ad un interrogativo vitale per il futuro sbarco sulla Luna: il guasto del getto di posizione numero otto, che ha determinato ti movimento rotatorio era una avaria autonoma oppure è dipeso dalla saldatura con l'Agena? Se la seconda Ipotesi risultasse autentica, si potrebbe pensare ad una incompatibilità dinamica tra due corpi lanciati in orbita separatamente, all'impossibilità di effettuare nel cosmo il «montaggio» con la stessa facilità con cui esso viene compiuto nelle prove d’ esercitazioni a terra in uno speciale hangar del Centro di volo spaziale con equipaggio ad Houston. Sia i piani americani sia quelli sovietici per lo sbarco sulla Luna prevedono il «rendez-vous» come tappa essenziale. Se il montaggio in orbita risultasse alla prova dei collaudi pratici, di problematica o insicura realizzazione, la conquista della Luna subirebbe un ritardo forse di dieci anni
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