05 Dicembre 2017 - 13:53
Caro direttore,
la linea di confine tra tirocinio formativo e sfruttamento è sempre più debole. Troppo spesso leggo annunci per Cremona e dintorni di tirocinio ‘formativo’ per lavori in cui non serve alcuna formazione.
È palese che è un metodo ‘furbino’ per pagare giovani 400-500 euro senza contributi anziché 1.200 euro più contributi un comune lavoratore (ossia il giusto). Di recente ho persino visto fuori da un negozio cremonese il cartello ‘Cercasi tirocinante con 3-5 anni di esperienza nel settore’. Ma il tirocinante non dovrebbe essere pagato poco perché deve imparare e quindi rende meno? E lo vogliono ‘esperto’? E per quanto questo sia perfettamente legale (e non dovrebbe esserlo secondo me) sta al buon senso e all’umanità di chi pubblica questi annunci non usufruire del tirocinio quando esso è sinonimo di sfruttamento.
Andrea B.
(Cremona)
Il mercato del lavoro negli ultimi anni è radicalmente cambiato. ma questo non spiega e men che meno giustifica gli abusi. Per sgombrare il campo da qualsiasi interpretazioni ricordo che il tirocinio consiste in un periodo di orientamento al lavoro e di formazione, che non si configura in alcun modo come un rapporto di lavoro subordinato. Se così viene utilizzato è puro sfruttamento.
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