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Covid, 18 marzo Giornata nazionale delle vittime

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18 Marzo 2024 - 09:23

Il dolore inconcepibile: La giornata nazionale delle vittime del Covid in Italia

BERGAMO - 18 marzo 2020, Bergamo. Una scena indimenticabile di bare trasportate da una processione di camion. Ecco come la città lombarda ricorda i morti di Covid. Quattro anni dopo, il 18 marzo è diventato la Giornata nazionale delle vittime del Covid. Una commemorazione che porta alla luce il dolore ancora troppo presente nelle zone più colpite dal virus.

IL RICORDO DI UN INCUBO
Le immagini di quel giorno sono ancora fresche nella mente di chi vive a Bergamo, Cremona e Brescia, e non solo. Le bare su quei camion, un simbolo potente e terrificante dell'implacabile avanzata del virus. Ma cosa significa per queste persone ricordare quel giorno? Forse è un modo per mantenere viva la consapevolezza del dolore e della perdita, forse è un modo per cercare di trovare un senso in quello che sembra ancora oggi un incubo senza fine.

UN GIORNO DI COMMEMORAZIONE
Il 18 marzo è stato scelto come giornata nazionale delle vittime del Covid, un momento di ricordo e riflessione per tutti gli italiani. E in questo giorno, in presenza del commissario europeo Paolo Gentiloni e del presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, viene reso omaggio a coloro che hanno perso la vita a causa del virus. A Brescia, le campane suoneranno a lutto alle 16.55, le bandiere sugli edifici pubblici saranno a mezz'asta. A Bergamo, la commemorazione si svolgerà in due momenti: al mattino al cimitero con Gentiloni e Locatelli e al pomeriggio con la deposizione di una corona di fiori al bosco della Memoria, parco-monumento alle vittime realizzato vicino all’ospedale Giovanni XXIII.

L'OMBRA DEI NO-VAX
Nonostante il dolore ancora palpabile e la commemorazione solenne, l'ombra della negazione del virus si fa sentire. Il raid dei no-vax che hanno imbrattato con scritte e vernice rossa il Palaspirà, il palazzetto dello sport di Spirano, che ha ospitato il primo centro vaccinale in Lombardia, ha suscitato reazioni dure. Un gesto che sembra un affronto non solo alla memoria delle vittime, ma anche al dolore di chi è ancora in lutto.

LA FORZA DEL RICORDO
Non dimenticare, ricordare per non ripetere. Questo sembra essere il messaggio che risuona nelle campane a lutto e nelle bandiere a mezz'asta. Il dolore di Bergamo, Cremona, Brescia è il dolore di tutta l'Italia, un dolore che non deve essere dimenticato. Quattro anni dopo, la ferita è ancora aperta, ma la forza del ricordo aiuta a tenere viva la speranza. Perché ricordare è anche un modo per guardare al futuro, per costruire un domani in cui la tragedia del Covid sia solo un lontano, seppur doloroso, ricordo.

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