30 Gennaio 2021 - 10:59
BRESCIA (30 gennaio 2021) - «È stato un anno difficile e pesante che in questo territorio ha avuto l’epicentro è che ha mietuto vittime, tra cui ci sono ben 14 avvocati e tanti nostri conoscenti, tanto che l’elemento simbolico che accompagnerà sempre la memoria di quanto accaduto è legato al nostro territorio, ed è quella fila di 70 mezzi militari che portavano le salme dei morti di covi da Bergamo nei forni crematori di altre città». Lo ha detto il presidente della Corte d’Appello di Brescia Claudio Castelli nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. «È tempo - ha aggiunto Castelli - di essere coraggiosi e di ripensare la giustizia che vorremmo, una giustizia più vicino ai cittadini, più fruibile, più comprensibile, più equa. L’epidemia ha sconvolto tutti i nostri parametri e dovremmo cercare di trasformare la crisi in occasione. Dobbiamo avere l’ambizione, una volta finita questa drammatica epidemia, di tornare non alla precedente normalità, ma ad una giustizia migliore che sia per tutti, operatori e cittadini, ampiamente soddisfacente».
«Va rammentato come nei circondari di Bergamo, Brescia e Cremona la pandemia abbia assunto le caratteristiche di un vero e proprio flagello quanto a numero di persone decedute. Non può quindi tacersi come dal territorio del distretto si levi sempre più forte la voce della popolazione che legittimamente chiede, anzi direi esige, che la magistratura requirente faccia la propria parte nell’accertamento dell’eventuale rilevanza penale di tutta una serie di vicende che si sono verificate e che vengono segnalate». È quanto detto nel suo intervento dal procuratore generale di Brescia, Guido Rispoli, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’appello di Brescia. «Molteplici - ha aggiunto Rispoli - sono i filoni investigativi pendenti, alcuni dei quali di grande delicatezza come quelli relativi alla gestione durante l’emergenza delle tante RSA e strutture ospedaliere presenti all’interno del territorio, alla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro, ovvero ancora alla chiusura e riapertura del presidio sanitario di Alzano Lombardo il 23 febbraio 2020». (ANSA)
La cerimonia, a causa del Covid e per evitare assembramenti, si tiene a Cremona nell'aula del tribunale, collegata con l’aula della Corte d’appello. Presenti il presidente del tribunale di Cremona, il procuratore e i vertici delle forze dell'ordine.
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