+39 0372 404511

Cerca

POLITICA

Duro scontro Mes. Di Maio, non mettete Conte su patibolo

Leader provano a sedare dissidenti ma fronda resiste

Daniele Duchi

Email:

redazione@laprovinciacr.it

05 Dicembre 2020 - 08:54

Duro scontro Mes. Di Maio, non mettete Conte su patibolo

ROMA (5 dicembre 2020) - Evitare di portare «Conte sul patibolo» come ha messo in guardia Luigi Di Maio e allo stesso tempo rassicurare tutti i parlamentari M5s che su Mes nessuno abbasserà la guardia. «Lo abbiamo detto in tutte le salse. Il Mes è uno strumento che non ci piace, obsoleto e potenzialmente dannoso e neanche la riforma è all’altezza di affrontare una situazione come quella del Covid» chiarisce infatti il capo politico del M5s, Vito Crimi, aprendo un’infuocata assemblea del Movimento convocata per cercare di riportare nei binari la fronda dei parlamentari che ha minacciato di non votare la riforma del Mes. Gli appelli alla responsabilità si susseguono, il ministro Bonafede invita i collegi del Movimento ad essere "compatti e difendere e sostenere il lavoro che sta portando avanti il Presidente del Consiglio», l’ex ministro Danilo Toninelli lancia il suo appello a «non spezzare la corda» per il duplice obiettivo: salvare Conte e «non far morire il M5s». Il Mes «per noi è come la criptonite» semplifica. Crimi promette che «con noi al Governo il Mes non sarà mai attivato». Ma la fronda dei riottosi resiste. Molti hanno deciso di fare un passo indietro e pur criticando l’impianto della riforma alzano le mani per evitare il peggio. Ma altri non intendono farlo. Prendono la parola, tra gli altri, Raphael Raduzzi, Francesco Forciniti, Alvise Maniero, Emanuela Corda e Davide Zanichelli per ribadire la la pericolosità del Mes a prescindere dall’utilizzo della linea di credito. Molti di loro hanno annunciato che non intendono votare a favore della risoluzione: «Noi voteremo contro», ha detto Maniero. Pino Cabras, anche lui firmatario della lettera dei riottosi mette in guardia: «In questa devastante crisi pandemica qualunque partito dica 'ce lo chiede l’Europà parte sconfitto. Noi abbiamo una responsabilità storica, quella di evitare di lasciare la pistola del Mes carica sul tavolo di chi verrà dopo di noi». (ANSA)

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400