EMERGENZA SANITARIA
31 Maggio 2020 - 11:24
ROMA (31 maggio 2020) - Il 44% delle imprese del commercio e dei servizi ha beneficiato dei bonus previsti dal governo per fronteggiare i danni dell’emergenza Covid, come il bonus di 600 euro, «ma è ancora estremamente bassa la quota di chi ha ottenuto prestiti garantiti o fruito della cassa integrazione». E' quanto emerge dall’indagine condotta da Confcommercio in collaborazione con Swg a due settimana dall’avvio della Fase 2. La ridotta dimensione della imprese, spesso con pochi o nessun adetto se non il titolare, sottolinea l’associazione, spiega in parte la scarsa diffusione della cig. Infatti, solo due quinti delle micro-imprese presenta addetti e, quindi, solo questa frazione avrebbe avuto necessità della cassa in deroga. "Specularmente, - evidenzia ancora Confcommercio - il ricorso a prestiti è prevedibilmente piuttosto rarefatto. Le imprese di minori dimensioni, avendo perso per oltre 2 mesi quasi il 100% del fatturato non hanno convenienza a contrarre ulteriori prestiti i quali andrebbero ripagati con un reddito futuro la cui formazione appare oggi molto incerta. È logico aspettarsi che un eventuale maggiore sostegno attraverso gli indennizzi possa spingere anche a un maggiore ricorso ai prestiti con garanzia pubblica, perché risulterebbe meglio compensata la perdita fino ad oggi subita».
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