EMERGENZA SANITARIA
18 Aprile 2020 - 15:55
MILANO (18 aprile 2020) - Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato alle 16, a quanto si apprende, una riunione con i capi delegazione di maggioranza, cui dovrebbe prendere parte anche il sottosegretario Riccardo Fraccaro. Alle 18.30 è poi in programma la cabina di regia che il premier presiederà, con al fianco i ministri Boccia e Speranza, con i rappresentanti di Regioni e Comuni. Nel pomeriggio sarebbero previsti contatti anche con il presidente Iss Silvio Brusaferro e il presidente del Css Franco Locatelli.
Un bonus per aiutare le famiglie con figli. E' questa, secondo quanto si apprende, una delle misure allo studio per il prossimo decreto di aprile, con gli interventi anti-Coronavirus a sostegno dell'economia. Sul tema ci sarebbe già una proposta del ministero della Famiglia: la stessa Elena Bonetti ne ha parlato più volte, puntando su un assegno mensile sulla falsariga dell'attuale bonus bebè ma è possibile, dati i limiti di risorse, che si possa partire con un intervento una tantum.
"La mia posizione è che il 4 maggio si possa aprire con le regole e con le garanzie scientifiche: si volesse fare un passo in più si potrebbe allentare da subito, in modo razionale, prudente e ragionato". Lo dice il governatore del Veneto Luca Zaia in merito alla fase 2 della ripartenza. L'idea è quella "di un ragionato programma di aperture per mettere in moto la macchina, scaldare i motori e poi andare a regime", in un'ottica, comunque, "di messa in sicurezza".
"La chiusura delle regioni è incompatibile con la ripresa economica e sociale che si basa sulla mobilità, semmai bisogna consentire spostamenti in modo graduale e per categorie". Lo dice all'ANSA il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e governatore della Liguria, Giovanni Toti a proposito dell'ipotesi, per l'inizio della Fase 2, di una chiusura temporanea dei confini delle regioni.
Intanto dal commissario per l'emergenza Domenico Arcuri arriva un allarme: 'La ripresa non sarà lunga se non sarà in sicurezza'. Il commissario sottolinea, tra l'altro un dato choc: "Tra l'11 giugno 1940 e il 1 maggio 1945 a Milano sono morti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale 2 mila civili, in 5 anni; in due mesi in Lombardia per il coronavirus sono morte 11.851 civili, 5 volte di più. Un riferimento numerico clamoroso. Oltre alla solidarietà che dobbiamo ai lombardi e alla consapevolezza della gravità dell'emergenza in quelle terre, dobbiamo anche sapere che stiamo vivendo una grande tragedia, non l'abbiamo ancora sconfitta". "Dobbiamo continuare ad agire con la cautela e la prudenza di questi mesi, capire - ha evidenziato Arcuri - che è clamorosamente sbagliato comunicare un conflitto tra salute e ripresa economica. Senza la salute e la sicurezza la ripresa economica durerebbe come un battito di ciglia. Bisogna continuare a tenere in equilibrio questi due aspetti, Alleggerire progressivamente le misure di contenimento, garantendo sicurezza e salute di un numero massimo di cittadini possibile. No a improvvisazioni ed estemporaneità".
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