10 Aprile 2020 - 10:54
Migliorano le condizioni dell’assessore lombardo Alessandro Mattinzoli, che ha lasciato la terapia intensiva e, in un’intervista al Corriere della Sera, dice: «l'esperienza mi ha arricchito di convinzioni nuove: più attenzione all’ambiente a partire da quello umano». Mattinzoli, 60 anni, assessore regionale allo Sviluppo Economico, originario di Desenzano del Garda (Brescia) lo scorso 28 febbraio ha accusato i sintomi del Covid-19 ed è stato ricoverato agli Spedali Civili di Brescia. Superata la terapia intensiva, dove è stato intubato, ora si trova in quarantena in un padiglione di riabilitazione in isolamento: «E' stato come essere travolto da due Tir - ha detto - il secondo dovuto a un peso emotivo che si somma a quello fisico». «Dobbiamo pensare a un modello che faccia pace con il pianeta - ha aggiunto parlando di sviluppo economico - e basato sulla ridistribuzione». Dopo aver lodato il personale sanitario: «in terapia intensiva, intubato, non potevo fare niente se non affidarmi alle persone stupende che vi lavorano e che davvero si prendono cura di te in ogni minimo dettaglio, fanno tutto loro», c'è anche spazio per una riflessione sulle istituzioni. «Dal mio letto di ospedale mi sono indignato - dice Mattinzoli - per un presidente del Consiglio che non si è degnato di una sola visita in Lombardia. Bastava una conferenza stampa, lontano da tutti, per dare un segnale di vicinanza. Dovrebbe vergognarsi. E poi mi aspetterei che tutti gli schieramenti politici si unissero in una sola voce per chiedere all’Europa ciò che ora è dovuto all’Italia».
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