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EMERGENZA SANITARIA

Coronavirus, Conte rilancia i Coronabond

Von der Leyen apre: 'Se serve li useremo'

Cinzia Franciò

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20 Marzo 2020 - 13:44

Coronavirus,  Conte rilancia i Coronabond

(foto Ansa)

Il premier Giuseppe Conte ha chiesto all'Ue di usare "tutta la potenza di fuoco" del fondo di salvataggio da 500 miliardi di euro per affrontare la crisi economica del continente. Non solo per l'Italia, ma per tutti i Paesi colpiti dal Coronavirus. "La politica monetaria da sola - spiega in un colloquio con il Financial Times - non può risolvere tutti i problemi. Dobbiamo fare lo stesso sul fronte di bilancio e, come do detto, il tempismo è essenziale. La strada da seguire è aprire le linee di credito del Mes a tutti gli stati membri per aiutarli a combattere le conseguenze dell'epidemia Covid-19". Il passo fatto dall'Italia arriva il giorno dopo la mossa a sorpresa della Bce, con l'Europa che guarda sollevata alla reazione dei mercati che provano il rimbalzo dopo il profondo rosso dei giorni scorsi. Ma è un sollievo più che temporaneo: tutti, dai Governi alle istituzioni comunitarie, sono consapevoli che Christine Lagarde ha soltanto comprato loro un po' più tempo per decidere i prossimi passi e mettere a punto una strategia credibile ed efficace che non si aspettano solo le Borse.

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, apre ai Coronabonds. In un'intervista alla radio Deutschlandfunk, la presidente ha detto che "stiamo guardando a tutti gli strumenti e qualunque aiuto verrà utilizzato" per mitigare le conseguenze economiche dell'epidemia. "Questo vale anche per i Coronabonds, se aiutano e se sono correttamente strutturati, saranno usati", ha detto. La presidente della Commissione ha accolto così l'appello del premier italiano Conte.  "Si può anche pensare di utilizzare le risorse del MES trasformandolo in una sorta di "coronavirus Fund" perché le sue risorse possano essere utilizzate da tutti gli stati europei per fronteggiare gli effetti economici prodotti dalla pandemia. Queste risorse devono pertanto essere concesse a tutti gli Stati, senza alcuna condizionalità presente o futura". E' quanto scritto in una nota di Palazzo Chigi. 

Il pil italiano è atteso calare nel 2020 dello 0,6% mentre il debito pubblico salirà al 137% del pil e il deficit al 2,6%. Lo prevede il Fmi. Le stime sono contenute in una nota datata 11 marzo e allegata all'Article IV sull'Italia, e includono quindi in parte l'effetto del coronavirus. Nel rapporto, stilato invece sulla base dei dati a disposizione fino al 28 gennaio, si prevede una crescita per l'Italia dello 0,4%. Il Fmi loda la risposta decisa delle autorità italiane al Coronavirus, "incluse le azioni più recenti" e raccomanda "azioni coordinate regionali e internazionali per affrontare gli effetti della pandemia". Nella nota allegata all'Article IV sull'Italia, il Fondo "riconosce e sostiene le priorità delle autorità" che sono "giustamente concentrate nel combattere la pandemia e sostenere la sanità, i lavoratori, le aziende e le famiglie". Il  Fmi plaude alle autorità italiane per la "loro prudente attuazione della politica di bilancio nel 2019 che è stato meglio delle attese" e per i progressi "nel rafforzamento delle banche". Il Fondo comunque "riconosce che il bilancio quest'anno peggiorerà" a causa degli effetti della pandemia e "dà il benvenuto al piano delle autorità di portare avanti un risanamento di bilancio di medio termine, una volta che la pandemia" sarà passata. Secondo il Fmi servono misure pro-crescita e inclusive, inclusa quella fiscale.

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