12 Dicembre 2019 - 11:37
Trafficavano marijuana dall’Albania alle coste pugliesi del barese a bordo di gommoni rubati e modificati. Venti persone, in gran parte pregiudicati del clan Strisciuglio di Bari, sono state raggiunte da misure cautelari (10 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 5 con obbligo di dimora) per i reati, a vario titolo contestati, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti alla produzione e detenzione di droga, cessione, detenzione e porto abusivo di armi clandestine, furto e ricettazione. Tra gli arrestati ci sono i pregiudicati baresi Giuseppe Vispo, ritenuto il referente dell’organizzazione italiana in affari con i narcotrafficanti albanesi, suo cognato Francesco Strisciuglio, i fratelli Piero, Michele e Alessandro Volpe. Coinvolto per traffico di fucili Kalashnikov l’ostunese Antonio Prudentino, figlio del contrabbandiere Francesco, noto come 'Ciccio la bustà. La misura cautelare riguarda anche il boss albanese Kristo Dhimitraq Janku, fornitore della droga. L'indagine della Guardia di Finanza di Bari, coordinata dalle pm della Dda Simona Filoni e Bruna Manganelli, ha accertato che Janku era in possesso di quattro diverse identità e che la droga partiva da Valona, viaggiando di notte, e arrivava al largo delle coste di Bisceglie, Mola di Bari e Polignano a Mare. Le imbarcazioni rubate venivano modificate per il trasporto di grandi quantità di marijuana, rimuovendo gli arredi nautici, ampliando la capacità dei serbatoi e potenziando i motori. L’inchiesta ha portato al sequestro di 8 gommoni, 6 immobili, 27 rapporti finanziari, armi e oltre 5 tonnellate di droga intercettata in almeno 5 trasporti. Il nome dato all’operazione è 'Det', che in lingua albanese significa mare.
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