25 Marzo 2016 - 14:57
Sorella e moglie del capo della banda di criminali indicata dalle autorità egiziane come responsabile della tortura a morte di Giulio Regeni hanno sostenuto, in una deposizione, che il giovane ricercatore friulano è stato ucciso perché resisteva alla rapina. Lo ha comunicato la Procura egiziana. Le donne "hanno confermato che l'accusato ha effettivamente commesso l'atto ma non per ucciderlo, bensì per derubarlo". "La vittima però ha resistito, cosa che ha spinto l'accusato e i suoi compari ad aggredirlo.
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