ABITUDINI ALIMENTARI
04 Giugno 2022 - 11:26
ROMA - Il 93% degli italiani è preoccupato per la salute del mare e per salvarlo sono disposti a cambiare le proprie abitudini alimentari in termini di pesce: le scelte si orientano sempre di più verso prodotti con imballaggi con poca plastica e provenienti da pesca sostenibili per l’82% del campione contro il 74% del 2020. È quanto emerge dalla più grande ricerca sui consumatori di pesce al mondo condotta da Globescan promossa da Marine Stewardship Council in Italia e in altri 22 Paesi, per indagare motivazioni e paure di coloro che basano parte della propria dieta sul pesce. Dai risultati, presentati in vista della Giornata Mondiale degli Oceani dell’8 giugno, gli italiani sono consapevoli dell’importanza degli oceani per la salute futura del pianeta, ma mentre il 53% è ottimista e crede che i danni causati dall’uomo siano risolvibili entro i prossimi 20 anni, la restante parte ha una visione più pessimista, temendo che non potrà più mangiare la propria specie preferita.
Tra le minacce percepite come più pressanti per gli oceani secondo gli italiani, c'è l’inquinamento (67%), il cambiamento climatico (46%) e la pesca eccessiva che depaupera le popolazioni ittiche (38%). Quanto al futuro, secondo la ricerca, gli italiani sono combattivi: il 43% si ripropone di comprare più prodotti da pesca sostenibile, contro il 26% di coloro che lo hanno già fatto nei due anni precedenti. Si conferma la prevalenza di consumo di pesce in casa (83%) rispetto a ristoranti, bar o fast food, e la preferenza per 1 intervistato su 3 del prodotto fresco della pescheria o del banco del pesce, ma resta importante il consumo di prodotto surgelato e in scatola, una scelta frequente per il 50%. È sempre più diffusa la consapevolezza rispetto al potere che le scelte d’acquisto hanno sullo stato degli oceani e infatti cresce il numero di consumatori (82% contro il 74% del 2020) che crede che sia necessario scegliere pesce unicamente da fonti sostenibili. (ANSA)
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