+39 0372 404511

Cerca

IL PUNTO

Oltre l'ostacolo profumo di futuro

Il coraggio di osare: quando le Fiere Zootecniche dimostrano che affrontare l'incertezza è la chiave per garantirsi il domani

Dicembre 2024

Oltre l'ostacolo profumo di futuro

Quel che non avvien oggi, può avvenir domani. O, al contrario, chi si pasce di speranza, muore di fame. Quale strada scegliere? Come sempre, l’antica saggezza popolare è capace di sintetizzare con estrema efficacia gli stati d’animo nei quali si può ritrovare chiunque si trovi di fronte all’imprevisto, all’ingiustizia che rovina piani studiati tanto a fondo da impazzire per farli quadrare.

I due proverbi citati rappresentano gli opposti: arrendersi o darsi da fare per cambiare «un destino cinico e baro», per dirla prendendo in prestito la definizione che diede Giuseppe Saragat, uno dei più importanti leader socialisti, in seguito alla drammatica sconfitta del suo partito, che dimezzò i propri voti nelle elezioni politiche del 1953. Per la Storia, va poi ricordato lo stesso Saragat divenne presidente della Repubblica Italiana, nel settennato 1964-1971. Come a dire, per restare nel nostro ragionamento, che nulla è per sempre.

La vita è un’avventura, ricordava il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer invitando ad assaporarla pienamente, senza perdere tempo in negatività e lamenti. Quel che è successo in questi giorni a CremonaFiere ne è la rappresentazione plastica: le Fiere Zootecniche Internazionali quest’anno sono nate in un clima d’emergenza sanitaria di difficile interpretazione che avrebbe potuto dar luogo ad una ben più nutrita partecipazione di capi bovini. Partecipazione comunque distintiva e di tutto rispetto nell’attuale panorama nazionale ed internazionale. Il rischio di un’edizione dimezzata, dopo anni di difficile ripresa era nell’aria. Eppure è avvenuto il miracolo.

Tutti gli operatori che popolano l’universo allevatoriale non solo non hanno disertato, ma al contrario hanno rilanciato presentandosi in massa: gli espositori (la superficie dedicata agli stand è risultata addirittura superiore a quella degli anni scorsi), così come i buyers e gli operatori professionali hanno affollato la fiera richiamati dall’alta gamma dell’offerta e dalla grande varietà di occasioni di approfondimento scientifico grazie a una lunga teoria di convegni di livello superiore.

Ma soprattutto è successo che un intero universo produttivo ha dichiarato al mondo di non volersi arrendere di fronte a difficoltà vere o presunte per confermare che a Cremona non si può non venire perché rappresenta uno dei primi tre appuntamenti mondiali del settore. Ne è testimonianza il fatto che nei giorni di rassegna, sono state decine di migliaia i visitatori professionali, facendo segnare un record di presenze addirittura superiore a quelle dello scorso anno, che poi era stata l’edizione del rilancio dopo lo stop causato dall’epidemia del Covid.

Ancora una volta, anche quest’anno l’Agenzia Ice contribuisce alla proiezione internazionale della manifestazione portando in fiera buyers e testimonial stranieri selezionati provenienti da Canada, Brasile, India, Romania, Marocco, Sudafrica, Serbia, Kazakistan, Stati Uniti, Uzbekistan, Polonia, Belgio, Colombia, Germania, Israele, Regno Unito, Slovenia e Ungheria. Buyers, cioè importatori, distributori e produttori, richiamati soprattutto dalla possibilità di svolgere incontri con gli espositori, giornalisti, blogger e giudici di gara, il cui interesse si rivolge soprattutto alla mostra bovina.

Un elenco, un po’ pedante forse, ma necessario per capire la dimensione del fenomeno. Nel complesso, tanto i numeri della delegazione Ice quanto la sua variegata composizione geografica testimoniano il perdurante interesse dei player internazionali del settore agro-zootecnico per le Fiere Zootecniche. Un fatto che deve essere considerato un successo non solo per il settore primario, ma per l’intera economia cremonese, per le famiglie che popolano la nostra provincia.

Perché conferma che un futuro possibile c’è ed è interesse di tutta la collettività che venga sostenuto con convinzione. Facciamo parlare un po’ di numeri. Il Pil agricolo provinciale vale almeno 600 milioni di euro all’anno, agroalimentare escluso. Le imprese agricole in provincia superano le 3.500 unità, tra queste le aziende zootecniche da latte sono oltre 600, dando lavoro ad almeno ventimila persone tra conduttori e dipendenti. Significa che almeno diecimila famiglie vivono lavorando nel settore.

Ma non basta. A questi dati vanno aggiunti quelli dell’intero settore agroalimentare, strettamente connesso. Basti pensare alla cooperazione. A tutto ciò va aggiunto il complesso mondo dei servizi a valle e a monte. Un universo formato da imprese di contoterzisti, mangimifici, imprese di costruzione stalle, macchinari. Si può ben dire un giro d’affari integrato miliardario senza pari in Italia. Un mondo che garantisce un reddito a decine di migliaia di famiglie cremonesi.

Ecco perché a buona regione si deve riconoscere che il successo delle Fiere Zootecniche Internazionali deve essere salutato come una vittoria dell’intera cremonesità. Nella tre giorni si è sentito il ‘profumo’ di futuro. Non solo nei momenti di riflessione e conoscenza delle novità sotto il profilo tecnico e scientifico. È stato così soprattutto sotto il profilo umano.

Le fotografie del concorso di conduzione NextGeneration, praticamente un campionato continentale juniores, rappresentano limpidamente questo concetto. «Gli oltre 50 conduttori under 30 iscritti alla competizione, provenienti dai principali Paesi europei a vocazione zootecnica, raccontano che l’allevamento ha un avvenire garantito nel vecchio continente. E il podio, con due ragazze al primo e al terzo posto, è l’anticipazione di un futuro declinato al femminile», scrive efficacemente il nostro Riccardo Maruti nella sua cronaca della gara vinta dalla 27enne lettone Ginta Meikulane, che ha preceduto due italiani, il 17enne Fabian Holzer e la 16enne Eleonora Oitana. La lezione che possiamo trarre dalla tre giorni conclusasi ieri è chiara: non solo è possibile ma necessario affrontare l’emergenza, organizzandosi per essere pronti a ripartire, preparandosi a un futuro che richiede la capacità di affrontare nuove sfide.