Uno dei protagonisti del poema ''Orlando Innamorato'', di Boiardo, è Arcimbaldo da Cremona
L'autore racconta
che il cremonese
aveva il compito
di difendere
la fortezza di Monaco
dalle armate saracene
Ottobre 2013
Matteo Maria Boiardo, l'autore dell''Orlando innamorato'
La prima edizione dell’Orlando Innamorato usciva nel 1495. Matteo Maria Boiardo concepisce un poema innovativo. Tutto gira attorno all’imperatore Carlo Magno e ai suoi cavalieri, e tra le vicende narrate c’è anche la guerra tra il ‘pio Carlo’ e i Longobardi di re Desiderio, nemici storici, ma in questo caso alleati nel combattere i Saraceni che con il loro comandante Rodomonte prendono il largo da Algeri alla conquista dell’Europa. I musulmani dopo un periglioso viaggio vengono sbattuti da una tempesta sulle coste liguri, di fronte alla spiaggia di Monaco, ed è proprio qui che infuria la battaglia tra eserciti ed eroi. Boiardo non ambienta a caso la guerra a Monaco, storicamente, attorno al X secolo, proprio da queste parti i Saraceni erano riusciti a strappare un lembo di terra e a creare una sorta di califfato dal quale partivano le loro navi corsare per saccheggiare le città e i villaggi costieri dell’alto Mediterraneo. Nel cantare questa guerra compare Cremona e il suo conte Arcimbaldo, il longobardo è citato più volte nel Libro II, nei canti VI, VII e XIV, Boiardo con lui è generoso, lo descrive come un figlio devoto e un combattente valoroso, così come la tradizione guerresca cremonese voleva. Del resto Matteo Maria Boiardo, funzionario di corte a Ferrara, sotto Borso d’Este, conosceva bene le città e le tradizioni delle città padane. Era al corrente della dominazione longobarda a Cremona così come conosceva le virtù guerriere dei suoi cittadini. Quando il poeta scrive l’eco di queste virtù non si è ancora spento, Cremona era ancora nel ricordo una grande potenza politica e militare che era stata capace di combattere da pari a pari con i più grandi stati del Medioevo. Boiardo, dunque, racconta del poderoso Rodomonte che sbarca, dopo quattro giorni di navigazione, a Monaco (il principato all’epoca faceva parte della ‘Lombardia’ ed era retto da vassalli dei re longobardi) i monegaschi cercano di opporsi allo sbarco. La rocca è presidiata da Arcimbaldo, Conte di Cremona, che si fa contro le armate di Rodomonte. «E di Monico uscì, che più non tarda, Conte Arcimbaldo e la gente lombarda.