17 Agosto 2025 - 12:06
DOVERA - «Il teatro è altro rispetto al solo copione: è gesti, reazioni, espressioni, interazioni con gli altri sul palcoscenico… un micro-mondo che è in mano all’attore ed è sua responsabilità far sentire il pubblico parte di quella stessa magia». Il teatro è magia, «una cosa un po’ d’altri tempi», come richiama Michela Fasoli, attrice della compagnia Teatro dell’incontro di Postino - frazione di Dovera. «La compagnia nasce da un gruppo di amici, nel 1992, da una passione comune come quella per il teatro, la voglia di stare insieme, sperimentare e divertirci recitando».
È Tarcisio Raimondi a raccontare gli inizi della compagnia di cui è stato regista fino al 2014. «Una compagnia amatoriale, certo, composta da amatori, ma non per questo priva di professionalità» ci tiene a precisare. E basta guardare allo storico degli spettacoli messi in scena per comprendere la sfida che Raimondi si era posto, ovvero «prediligere un contenuto di alto spessore, senza dimenticare spettacoli di ‘intelligente risata’»: testi che rievocano vicende storiche ‘Processo a Gesù’ o ‘Via Crucis’, testi biblici come ‘Giobbe’ e ‘Il cantico dei cantici’, tributi a Ruzante, Alessandro Baricco, Oscar Wilde, Diego Fabbri.
Un’avventura iniziata quasi per gioco, con la forza dell’istinto e la voglia di condividere la passione per il palcoscenico, che in più di trent’anni si è trasformata in un’esperienza culturale, artistica e storica capace di lasciare un segno profondo nel tessuto sociale del territorio cremasco. «Questa voglia di fare è contagiosa. Per noi il teatro è comunicazione, crescita, riflessione, emozione, condivisione, e per alcuni anche terapia» proseguono Raimondi ed Ernesto Capra, anch’egli tra i fondatori della compagnia insieme a Francesco Fasoli, Domenico Bonomi e Daniela Polgatti.
Oggi regista è Fasoli, che ha portato la compagnia ad avere uno storico di oltre trentasette spettacoli, oltre che numerose collaborazioni con associazioni locali e rassegne cittadine. «La pandemia ha messo ostacoli tra chi fa teatro e il pubblico, ha allontanato le persone tra loro e verso il teatro. Per questo stiamo variando i generi, proponendo spettacoli che più si adattano alle richieste delle piazze». Da questa scia di trasformazioni, si sono riavvicinati al palcoscenico di Postino diversi giovani teatranti, come Francesco Zanaboni e Michela.
«Il teatro è quel posto in cui le emozioni sono al primo posto. Sono entrata in compagnia nel giugno 2016, appena finito l’esame di terza media, con una piccola parte in ‘Isabella, tre caravelle e un cacciaballe’» racconta Michela. Se però c’è uno spettacolo che più di qualsiasi altro incarna lo spirito di Teatro dell’incontro, questo è sicuramente ‘Spigulade’.
Ventidue attori in scena, sedici repliche, musica suonata dal vivo ogni volta e un minuzioso lavoro di studio e ricerca sulle tradizioni contadine locali per scriverlo: «Spigulade è stato un tributo alla cultura contadina, cittadina e paesana che stiamo perdendo. È giusto - riconosce Polgatti - che almeno le compagnie teatrali come la nostra si impegnino a portare avanti queste tradizioni che stanno svanendo».
In programma per l’autunno uno spettacolo che promette di essere una reunion della compagnia: «è un progetto a cui pensavamo da diverso tempo - prende la parola per concludere Bonomi, che per l’occasione curerà la regia - e che finalmente stiamo concretizzando con il ‘progetto Mostaccini’. Sarà uno spettacolo molto tosto anche per il pubblico, che richiede un modo di recitare diverso da quello a cui come compagnia siamo abituati perché è un linguaggio moderno, con un modo di dialogare vero, quasi da bar. Chi verrà a vederci sicuramente potrà riconoscersi nelle battute».
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