19 Marzo 2025 - 10:59
CREMONA - Come un fulmine a ciel sereno, tornano i Balotas. La storica band rockabbestia ha da poco pubblicato il nuovo album Ingorillato duro. Sulla graticola ci finiscono gran parte delle nevrosi, dei tic e delle tendenze della contemporaneità, abbondantemente messe alla berlina grazie a testi corrosivi, sempre ironici ma spesso amari, e quintali di chitarre elettriche. Il titolo del nuovo lavoro della formazione cremonese è anche quello della canzone d'apertura, un brano che affronta il tema della rabbia da strada, la cosiddetta ‘road rage’.
«Una strada che poi è quella della vita di tutti i giorni e che porta le persone a ‘ingorillarsi’, ovvero a perdere brutalmente il controllo di sé. I personaggi e le situazioni delle quindici tracce che compongono il disco riflettono un mondo che corre sempre più in fretta, dedito all’arrivismo e con lo sguardo basso concentrato sullo smartphone», spiega Davide Zaini, voce e chitarra della band attualmente formata anche da Giuliano Rossi (basso e synth), Luca Lodigiani (batteria) e Cristian Pavesi (chitarra solista). Il disco è autoprodotto, e vede la collaborazione di musicisti che negli anni hanno militato nei Balotas come Simone Aversa e Davide Settimini, oltre alla partecipazione, nel brano Il Paradiso, di Nando Bonini (Vasco Rossi, Edoardo Bennato, Skiantos e molti altri) e del Coro San Francesco Grossi di Pizzighettone diretto da Roberta Ghidoni.
Le canzoni mantengono fede a quella miscela esplosiva di ‘musica rock, teatro e bestialità’ che costituisce il marchio di fabbrica del gruppo, attivo ormai dal 2003 e nato dalle ceneri di un’altra formazione: Davide Zaini e i suoi Pallini. ‘Rockabbestia’ è una etichetta che la stessa formazione ha iniziato a usare per definire se stessa: «Il punkabbestia è una filosofia di vita - spiegava Zaini nel 2021, poco prima di partecipare alla finale di Sanremo Rock - in cui si decide di ascoltare musica punk e di vivere ai margini della società dei consumi. Mentre il rockabbestia è una filosofia di vita, inventata dai Balotas, in cui si decide di vivere all'interno della società dei consumi accompagnato da animali bipedi quali sono gli esseri umani. Circa l’attualità di queste filosofie che trovano poi sbocchi nelle più disparate forme d’arte, mi viene in mente ad esempio la realtà dei Mutoid, quella ‘tribù’ che da materiali di scarto ricava interessanti opere d'arte, credo che ciò dipenda da quanto queste siano pubblicizzate. Nella società di oggi incentrata sul denaro e sull’apparenza, è diventata più importante la pubblicità che si fa a un prodotto rispetto alla qualità del prodotto stesso e questo aspetto purtroppo si rispecchia anche nell’arte a discapito del fattore più importante, la creatività».
Cerchi concentrici gialli e neri rappresentano il logo della band, simbolo che spicca sulle loro magliette a indicare che chi le indossa ‘c’entra’ con le azioni che compie, ma allo stesso tempo può diventarne anche bersaglio.
L’album (insieme ad altre produzioni dei Balotas) è disponibile al negozio Disc-Jockey ’70 di via Bordigallo a Cremona. I Balotas saranno impegnati dalla primavera nel Rocker Pensionato Tour, «toccando locali e feste che credono ancora nella musica dal vivo originale, nonostante tutto», spiega la band. Il primo appuntamento è previsto sabato 12 aprile alla Brasiliana di Castelverde.
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